Mons. Perego: migranti “segno di vita per le nostre città che rischiano di morire”

22 Ottobre 2024 – “I migranti sono i lavoratori, le famiglie, gli studenti che hanno lasciato la loro terra per una vita migliore”. Lo scrive mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, nella lettera pastorale “Segni dei tempi, segni di speranza” che sarà presentata in due incontri pubblici: il primo, il 24 ottobre alle 20.30 in Seminario a Ferrara; il secondo, la sera successiva, stessa ora, nell’Oratorio di Codigoro, come informa il settimanale diocesano La Voce.

“Oggi – scrive il presule – sono 2 milioni e mezzo di lavoratori, quasi lo stesso numero di famiglie, un milione di studenti nelle scuole dell’obbligo e nelle Università. Molte sono donne e oltre un milione di loro curano le nostre donne. Li incontriamo in chiesa, in piazza, nei negozi, nei luoghi del tempo libero, sul lavoro, a scuola. Mezzo milione – aggiunge il presule – sono diventati imprenditori, artigiani. Molte nuove famiglie sono miste e molti bambini – ormai più del 25% – sono i nuovi nati da famiglie di immigrati o miste. I migranti sono un segno di vita, sono un segno di speranza per le nostre città che rischiano di morire”.

Sono “segni di speranza”, si legge nella lettera – i gesti e i progetti di accoglienza anche nelle “nostre Chiese, segni di una cultura dell’incontro che va contro la cultura dello scarto e del rifiuto, ancora troppo presente e troppo alimentata da certa politica e comunicazione”. La Pentecoste, tema guida della lettera, chiede infatti “una comunità, chiede un luogo, la Chiesa”, scrive mons. Perego.

Fonte: Agenzia Sir.