10 Settembre 2024 – Secondo le Nazioni Unite, attualmente ci sono 117 milioni di “migranti forzati” nel mondo, persone che non si spostano per scelta o per motivi economici, ma a causa di conflitti, violenze e disastri naturali. Questo fenomeno è in costante aumento, aggravato dalle tensioni internazionali e dagli effetti del cambiamento climatico, che stanno rendendo molte aree del pianeta sempre più inospitali.
In occasione dell’ultima Giornata mondiale della terra, la Fondazione Migrantes ha lanciato il documentario “Un grido nella storia”, volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma dei migranti climatici. Questo “grido” è un invito a riflettere e a confrontarsi con le proprie coscienze, spingendo verso un incontro sincero con l’altro. Papa Francesco ha più volte sottolineato che tutti noi siamo migranti su questa Terra, esortando la comunità internazionale a farsi carico di questa sofferenza umana e a essere solidali con coloro che fuggono verso l’ignoto, in cerca di speranza. In vista della 110ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che si celebrerà il 29 settembre, Papa Francesco ha scelto un titolo evocativo: “Dio cammina con il Suo popolo”. Monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes, in un’intervista al quotidiano della Santa Sede, ha spiegato che questa immagine sottolinea l’idea di un Dio che accompagna il suo popolo in cammino, rifiutando di abbandonare chi è più vulnerabile. Tuttavia, l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite evidenzia che un terzo dei migranti vive in Europa, un continente che negli ultimi anni ha innalzato numerosi muri, cercando di contenere un fenomeno che, storicamente, ha sempre fatto parte della sua essenza. Felicolo ha ricordato che la migrazione è un diritto naturale e che è un fenomeno che non può essere fermato artificialmente. Sottolinea anche l’importanza di una distinzione chiara tra migranti economici, profughi, rifugiati e richiedenti asilo, poiché ogni gruppo affronta sfide diverse. In Italia, la percezione dell’immigrazione come emergenza è spesso distorta. Il rapporto “Italiani nel Mondo” ha dimostrato che l’emigrazione italiana è ancora maggiore rispetto all’immigrazione e che molti migranti vedono l’Italia come un punto di transito verso altri paesi europei. Mons. Felicolo ha evidenziato la necessità di corridoi umanitari per gestire l’immigrazione clandestina, riducendo così il traffico di esseri umani e promuovendo un’integrazione basata su un’accoglienza dignitosa e strutturata. L’Italia, essendo una terra di frontiera, ha un ruolo cruciale in questo contesto. Sebbene il Paese abbia sempre accolto migranti, spesso l’informazione distorta crea paure ingiustificate. Il vero obiettivo dovrebbe essere migliorare l’accoglienza per favorire una sana integrazione, distinguendo tra “integrazione” e “assimilazione” e rispettando le diversità culturali, linguistiche e religiose dei migranti
Fonte AgenSir ( A.R.)