13 Ottobre 2022 – Pregare sempre senza stancarsi mai. È il cuore del Vangelo di questa domenica. ‘Sempre’ e ‘mai’sono parole infinite e definitive allo stesso tempo. Impossibili da raggiungere? Non proprio. Tommaso da Celano dice di San Francesco che alla fine della vita non pregava più… “egli stesso era diventato preghiera”. Un padre della vita spirituale, Evagrio Pontico, rassicurava: “non compiacerti nel numero dei salmi che hai recitato: esso getta un velo sul tuo cuore. Vale di più una sola parola nell’intimità, che mille stando lontano”. Pregare è come voler bene, c’è sempre tempo per voler bene: se ami qualcuno, lo ami giorno e notte, senza smettere mai.
La cosa che a Gesù sta più a cuore, e anche la più difficile, è proprio “non smettere mai”. E allora porta un esempio: quello di una vedova che, inopportuna, insolente, molesta, importuna un giudice che non si decide a farle giustizia. Questi, alla fine, scocciato dalla sua richiesta, cede.
Attenzione: quel giudice non è Dio, quel giudice è il criterio umano di valutare le cose, il buon senso, la misura con cui noi siamo soliti regolare l’andamento della vita; è quell’insieme di compromessi che sono stati consegnati a qualcuno perché li faccia osservare; in una parola: il potere. In questo ‘manage’ si generano le ingiustizie che tanto male fanno agli uomini.
Chi ha forza si difende da solo; chi non ne ha, ha bisogno di essere difeso… Ma non è detto che esista qualcuno disposto a farlo. Proprio a partire dal caso della vedova, a cui nessuno risponde, Gesù sposta tutto sulla preghiera; non come ultima ratio ma come la vera e definitiva fonte di giustizia. L’unica capace di tenere testa ai problemi e a chi li dovrebbe regolare.
La parabola non è contro quelli che non pregano mai, ma è per quelli che ammettono la preghiera, la conoscono anche e, tuttavia, credono che il ‘qualche volta’ o ‘il pregare spesso’ possa bastare… No. La vera preghiera di cui c’è bisogno e che si rivela anche efficace è: ‘non smettere mai!’.
È necessaria: non a caso essa è accostata al respiro di cui non possiamo fare a meno! Si tratta di avere il cuore immerso in Dio. Costantemente. Che sorpresa, trovarsi a fare le cose di Dio anche senza averlo invocato esplicitamente!
A riguardo, interroghiamo i Santi: è tutta gente che non spiega quali sono state le strategie delle loro opere ma canta lo stupore dell’Opera di Dio, che non lascia vacillare e non prende sonno. “Egli è come ombra che ti copre”, dice il Salmo! (p. Gaetano Saracino)