7 Giugno 2022 – Roma – Il parroco di San Giovanni Battista di Cesano di Roma, Padre José Manuel Torres Origel, ha invitato tutti i migranti cattolici che vivono sul territorio parrocchiale a partecipare alla Messa della Pentecoste 2022 nella Chiesa di San Sebastiano. Il 6 gennaio di quest’anno si era già celebrata una Messa in 4 lingue (italiana, inglese, romena e spagnola) con motivo dell’Epifania o manifestazione di Dio a tutti i popoli.
Mentre a Pentecoste la Messa è stata celebrata in 5 lingue (si è aggiunta quella francese), nelle letture e nei gioiosi e suggestivi canti multilingue che hanno animato la Celebrazione, sembrava di essere veramente nella Pentecoste apostolica. Si è invocato lo Spirito Santo per avere la luce della fede e la forza dell’amore di Cristo e per crescere nell’unità, nella diversità e nello spirito missionario, che faceva di tutti noi un corpo solo e una Comunità veramente Cattolica.
Si è pregato per l’Italia, Paese che ha accolto con amore tanti dei nostri migranti, per i diversi Paesi di origine e in particolare per la fine delle guerre in Ucraina e nelle altre parti del mondo. Sono stati presenti alla concelebrazione: il cappellano dei nigeriani e coordinatore delle comunità africane in lingua inglese, Don Mattew Eze, un suo collaboratore, Don Nedu Edwin Lyca, il cappellano dei romeni, Don Isidor Mirt, il coordinatore delle comunità latinoamericane in Italia, il colombiano Don Luis Fernando López Gallego, della Diocesi di Albano, il diacono Enzo Crialesi, direttore dell’Ufficio Migrantes della Diocesi di Porto Santa Rufina.
Per preparare la Concelebrazione si è fornato un gruppo pastorale in cui è uscita anche l’idea e l’iniziativa di organizzare un coro unico per la prossima Messa multilingue, prevista per settembre, che preparerà i canti e la celebrazione stessa.
Nella Parrocchia di Cesano ogni domenica, a parte le Messe in italiano, vengono celebrate: una Messa per la comunità cattolica nigeriana in inglese, una per quella romena e una per la comunità romena di rito greco-cattolico. La seconda domenica del mese, su al Borgo, si celebra anche una Messa in lingua spagnola.
Il processo di integrazione nella parrocchia, un po’ come dappertutto, è molto complesso e richiede molto amore, pazienza, tenacia, creatività e atteggiamento missionario; ma soprattutto tanta vita eucaristica e tanta preghiera. Ogni comunità coltiva le proprie radici e le proprie identità culturali che messe insieme nelle celebrazioni diventano motivo di crescita nella comunione e nella integrazione.
Dopo la pandemia vogliamo promuovere una nuova pastorale che ascolta le diversità, che accoglie i fratelli con amore e amicizia. IN CRISTO SIAMO UN CORPO SOLO, come Lui è uno con il Padre; non è facile creare una comunità armonica, che supera i pregiudizi e le barriere culturali, ma con l’aiuto dello Spirito Santo, fra qualche anno ci riusciremo.
Ci attende un lungo cammino Pastorale fatto di incontri, di dialoghi, di confronti, di condivisioni…di evangelizzazione, di catechesi amministrando i sacramenti con percorsi unitari in comunione con tutte le comunità etniche compresa quella italiana, per tirar fuori il meglio di ogni popolo, in vista di una migliore società e una Chiesa Cattolica, fatta di tante persone, con culture diverse, ma che mettono a disposizione i loro carismi, doni, ministeri e ricchezze culturali, per diventare un corpo solo in Cristo a lode di Dio Padre. (José Manuel Torres Origel, S. di G. e diacono Enzo Crialesi)