21 Febbraio 2022 – Roma – Nel 2020 sono state celebrate 18.832 nozze con almeno uno sposo straniero, in diminuzione del 44,9% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, la quota sul totale dei matrimoni è rimasta praticamente invariata: il 19,4% rispetto al 18,6% del 2019. Lo certifica oggi l’Istat nel Reporto sui matrimoni in Italia. I matrimoni misti (in cui uno sposo è italiano e l’altro straniero) ammontano – riferisce l’Istituto di statistica italiano -a oltre 14 mila (circa 10 mila in meno rispetto all’anno precedente) e continuano a rappresentare la parte più consistente dei matrimoni con almeno uno sposo straniero: circa otto matrimoni su 10 con almeno uno straniero sono costituiti da coppie miste. Oltre i tre quarti dei matrimoni misti riguardano coppie con sposo italiano e sposa straniera (10.870, pari all’11,2% delle celebrazioni a livello nazionale nel 2020). Le donne italiane che hanno scelto un partner straniero sono 3.453, il 3,6% del totale delle spose.
Le cittadinanze coinvolte sono molto diverse a seconda della tipologia di coppia considerata. Gli uomini italiani che nel 2020 hanno sposato una cittadina straniera hanno una moglie rumena nel 18,0% dei casi, ucraina nel 14,9%, russa nel 7,5% e brasiliana nel 5,9%. Le donne italiane che hanno contratto matrimonio con un cittadino straniero hanno invece più frequentemente sposi con cittadinanza marocchina (15,5%) o albanese (10,6%).
Il nostro Paese esercita poi una forte attrazione per numerosi cittadini provenienti soprattutto da paesi a sviluppo avanzato che scelgono l’Italia come luogo di celebrazione delle nozze. Ovviamente nel 2020 anche questa tipologia di matrimonio (rappresentata da coppie di entrambi stranieri in cui nessuno dei due è residente) ha subito una consistente flessione a causa delle restrizioni imposte alla mobilità internazionale, passando dai 4.094 del 2019 ai 918 del 2020 (-77,6%). Considerando solo i matrimoni di stranieri in cui almeno uno dei due sposi sia residente in Italia
(depurati quindi dall’effetto del “turismo matrimoniale”), nel 2020 sono state celebrate 3.591 nozze (-39,4%). I più diffusi sono quelli tra cittadini rumeni (859 nel 2020, pari al 23,9% dei matrimoni tra sposi stranieri residenti), nigeriani (607, pari al 16,9%) e ucraini (317, pari a 8,8%).
Le ragioni di questi diversi comportamenti nuziali vanno ricercate, sottolinea l’Istat – “verosimilmente, nei progetti migratori e nelle caratteristiche culturali proprie delle diverse comunità, oltre che nella prevalenza maschile o femminile che le collettività presentano. In molti casi i cittadini immigrati si sposano nel paese di origine e i coniugi affrontano insieme l’esperienza migratoria, oppure si ricongiungono nel nostro Paese quando uno dei due si è stabilizzato”. La quota di matrimoni con almeno uno sposo straniero è notoriamente più elevata nelle aree in cui è
più stabile e radicato l’insediamento delle comunità straniere, cioè al Nord e al Centro. In queste due aree del Paese quasi un matrimonio su quattro ha almeno uno sposo straniero mentre nel
Mezzogiorno questa tipologia di matrimoni raggiunge l’11,3%. A livello regionale in cima alla graduatoria vi sono Umbria (25,8%), Lombardia (25,2%), Emilia-Romagna (25,1%) e Marche (24,8%).