Papa Francesco: evitare chiusure anche se la “diversità fa sempre un po’ paura”

13 Settembre 2021 – Città del Vaticano – Papa Francesco ieri ha iniziato il suo 34mo viaggio apostolico a Budapest dove ha concluso il 52mo Congresso eucaristico internazionale. È stata l’occasione, parlando ai vescovi, per invitare, ancora una volta, ad evitare le chiusure nei confronti dei migranti anche se “la diversità fa sempre un po’ paura perché’ mette a rischio le sicurezze acquisite e provoca la stabilità raggiunta”. Il pontefice ha esortato all’apertura, all’incontro con l’altro e invitato a promuovere “una educazione alla fraternità” per respingere “i rigurgiti di odio che vogliono distruggerla” e prevaricare. Il pontefice ha ricordato che proprio i migranti “hanno trasformato” l’Ungheria “in un ambiente multiculturale”. Per il Papa “possiamo avere due atteggiamenti: chiuderci in una rigida difesa della nostra cosiddetta identità oppure aprirci all’incontro con l’altro e coltivare insieme il sogno di una società fraterna”. Erano stati gli stessi vescovi ungheresi, nel 2017 – ha ricordato Papa Francesco – davanti ad altre Conferenze Episcopali Europee, a ribadire “che l’appartenenza alla propria identità non deve mai diventare motivo di ostilità e di disprezzo degli altri, bensì un aiuto per dialogare con culture diverse”. Insomma, “la Chiesa ungherese sia costruttrice di ponti e promotrice di dialogo!”.

Una tappa lampo, quella di Budapest – appena 7 ore – e poi l’arrivo a Bratislava dove oggi è prevista una visita al Presidente della Repubblica slovacca Zuzana Caputova e l’incontro con autorità, società civile e corpo diplomatico. Poi l’incontro con i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i seminaristi e i catechisti. E nel pomeriggio una visita in forma privata al Centro Betlemme, dove le suore di Madre Teresa assistono i senzatetto. (Raffaele Iaria)

 

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