17 Giugno 2021 – Roma – Centinaia di ragazzi stranieri soli in transito subiscono abusi, sono testimoni di violenze inaudite lungo la rotta balcanica e sono respinti illegalmente alle frontiere del Nord Italia, nonostante la minore età. È la denuncia contenuta nel rapporto che Save the children pubblica oggi, in vista della Giornata mondiale del rifugiato che si celebra il 20 giugno. Il nuovo rapporto è stato realizzato lungo le rotte tra Oulx, Ventimiglia, Udine e Trieste. I minori migranti si spostano a piedi, nascosti sotto i camion o sui treni, trasportati in macchina in autostrada dai “passeur”, attraversano boschi e montagne pericolose come il Passo della morte tra Italia e Francia, spesso di notte, per superare confini blindati, vengono respinti una, due, dieci, venti volte, “in modo spesso brutale e illegale, nonostante abbiano meno di 18 anni, anche tra Paesi membri dell’Ue”. Hanno raccontato a Save the children le atrocità subite o a cui hanno dovuto assistere, soprattutto lungo la rotta balcanica: derubati, picchiati, denudati in Croazia, detenuti e sottoposti a violenze in Bulgaria. “Una volta arrivati in Italia, minori e famiglie continuano a essere vittime di respingimenti alle frontiere interne, che per i minori soli sono illegali”. A Oulx, sul confine italo-francese, ogni giorno sono almeno tre/quattro i minori soli ad approdare a un rifugio che li accoglie dopo i traumi e le fatiche del loro viaggio. Sono in gran parte maschi, ma non mancano i casi di ragazze in viaggio da sole, in particolare da Paesi dell’Africa Occidentale, quindi più esposte al rischio tratta a scopo di sfruttamento sessuale. In Francia, a Mentone, i minori soli oltre a venire rinchiusi in container come gli adulti, si vedono la propria data di nascita cambiata per risultare maggiorenni e quindi respingibili verso Ventimiglia, mentre tra la cittadina italiana di Claviere e la francese Monginevro, come denunciano gli operatori, “se trovi il ‘poliziotto buono’ sei accolto e tutelato, altrimenti vieni considerato maggiorenne e devi tornare da dove sei partito qualche ora prima”. Nel 2020 sono state effettuate verso la Slovenia 301 riammissioni dalla provincia di Gorizia e 1.000 dalla provincia di Trieste, ma “potrebbero esserci diversi minori”, denuncia il rapporto. In tutto il Friuli Venezia Giulia gli arrivi sono in crescita, nei primi quattro mesi del 2021 si registra un aumento dei flussi già del 20% rispetto allo stesso periodo del 2020. A fine aprile 2021 erano 6.633 le ragazze e i ragazzi stranieri non accompagnati censiti sul territorio italiano; nello stesso mese in 302 si sono allontanati dalle strutture di accoglienza. Sempre ad aprile 2021 gli ingressi registrati in Italia sono stati 453, di cui 149 da sbarchi. Gli altri 304 sono invece stati rintracciati sul territorio, probabilmente passati dalla rotta balcanica a piedi o con i camion.