28 Novembre 2020 – Modena – Il pomeriggio di oggi del Festival della Migrazione si è aperto con una sessione con i presidenti nazionali di importanti associazioni, coordinata dal presidente del Csv Terre Estensi, Alberto Caldana, per dire sì all’integrazione e all’inclusione. “Presenti” presidenti di Azione Cattolica, Arci, Csi e il Capo Scot d’Italia dell’Agesci.
Il Capo Scout d’Italia, Fabrizio Coccetti, ha rimarcato l’impegno dell’Agesci: “Ancor più che in passato è il tempo dell’educazione. Lo scoutismo nasce nell’interculturalità e l’aspetto internazionale di valorizzare le differenze è fondamentale. Accogliere l’altro vuol dire accogliere il desiderio di futuro che ogni giovane si porta dentro. Ci giochiamo il futuro in due principi cardine: fraternità e reciprocità, l’unione delle diversità è la fratellanza, la reciprocità è la dignità di dare e di ricevere. Questo è un tempo che richiede coraggio”.
Vittorio Bosio, presidente nazionale del Centro Sportivo Italiano, ha messo al centro i valori dello sport: “Facciamo accoglienza non perché sono bravi a giocare, ma perché sono persone. Le regole dello sport sono uguali in tutto il mondo, questo aiuta e facilita. Giocare, fare aggregazione e integrazione è il nostro obiettivo e facciamo anche tante attività a livello locale per le comunità straniere che sono presenti sul nostro territorio. Viviamo in un mondo globale dove dobbiamo e possiamo convivere”.
Matteo Truffelli, presidente nazionale di Azione Cattolica, ha spiegato: “Il nostro impegno si spende a più livelli. Quello del dibattito pubblico e adesione a campagne. Quello delle iniziative per favorire l’integrazione, sia a livello nazionale che locale (ad esempio a Lampedusa c’è un’associazione di Ac che lavora con grande impegno su questo tema). E poi c’è un grande lavoro a livello culturale, per una società più giusta, più solidale e più fraterna”.
Francesca Chiavacci, presidentessa nazionale di Arci ha sottolineato: “Il nostro è un grande impegno a livello culturale. L’associazione è radicata sul territorio e attraverso i propri circoli cerca di produrre cambiamenti anche attraverso la socialità. Integrazione e interazione: è questo il futuro di tanti giovani che stanno insieme e si arricchiscono. Anche durante la pandemia abbiamo lavorato e stiamo lavorando su questi temi, ad esempio traducendo e diffondendo le norme anti Covid in tante lingue”.
Tra gli interventi anche quello di Adam Atik, di Cittadini del Mondo: “Lavoriamo sulla cittadinanza e, attraverso la nostra realtà ‘Occhio ai media’, facciamo un lavoro per monitorare i media su questi temi. L’inclusione sociale deve passare prima di tutto dal dialogo”.