4 Novembre 2020 –
Annecy – Questa sera alle 20 sarò sul balcone ad applaudire, come a primavera, ai medici, agli infermieri, a tutti coloro che lavorano in ospedale per dimostrare loro la solidarietà della gente comune”, questo mi ha detto la mia vicina quando ci siamo incontrate in giardino, a debita distanza e con la mascherina. Lei portava fuori il suo cane, io andavo a fare una passeggiata, rigorosamente per solo un’ora e entro il raggio di 1 km. dalla mia abitazione, come prevede il nuovo regolamento COVID, qui in Francia.
A sera ho aperto il balcone e ascoltato: nessuno sui balconi, nonostante la temperatura fosse gradevole solo io e la mia vicina abbiamo applaudito ci ha fatto eco il rumore di una motocicletta che passava sulla strada e l’abbaiare di un cane solitario. Silenzio radio. Che tristezza.
La maggior parte delle persone è arrabbiata o demoralizzata. Non esiste più la solidarietà di questa primavera.
A marzo e aprile si vedeva una luce in fondo al tunnel. Avevamo la speranza di “uscirne” senza troppi danni, ci si sentiva solidali contro le avversità, vedevamo avvicinarsi l’estate e con essa le vacanze, gli “apericena”, le nuotate al mare, le passeggiate sulle montagne.
Ora non più.
Alle ore 20, al tempo della seconda ondata di pandemia, i balconi sono silenziosi, qua e là qualche zucca illuminata da una candela.. E’ Halloween.
Ma non è la stessa cosa.
Vorrei gridare: non perdiamo la speranza, non perdiamo la solidarietà, non nascondiamo i sorrisi dietro le maschere, non è ancora il tempo di abbandonarci e di richiuderci in casa, in noi stessi.
Passerà. Anche questa volta ci rialzeremo. E sarà più bello se il nostro cuore sarà ancora pieno d’amore gli uni per gli altri. (Gabriella Rasi)