Presentato oggi il rapporto Ismu sulle migrazioni

Milano – In base alle valutazioni al 1° gennaio 2011, Ismu segnala una forte caduta del livello di crescita della presenza straniera in Italia con una riduzione che raggiunge l’86% rispetto a quanto registrato lo scorso anno. Nel complesso infatti vi sarebbero solo circa 70mila presenze in più rispetto al 1° gennaio 2010. Si tratta di una forte battuta di arresto della crescita, se si pensa che solo l’anno scorso al 1 gennaio 2010, quando già si notavano le prime avvisaglie di rallentamento, si contavano comunque ancora 500mila immigrati in più rispetto al 1° gennaio 2009. Sono questi alcuni dei principali dati del XVII Rapporto nazionale sulle migrazioni 2011, elaborato dalla Fondazione Ismu (Iniziative e studi sulla multietnicità) e presentato oggi a Milano.
 
Al convegno, moderato dalla giornalista Francesca Padula de Il Sole 24 ore, hanno partecipato Mariella Enoc e Vincenzo Cesareo, rispettivamente Presidente e Segretario Generale della Fondazione Ismu; Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo; Gian Carlo Blangiardo, Fondazione Ismu; Laura Zanfrini, Fondazione Ismu; Nicola Montagna, Fondazione Ismu; Marco Lombardi, Fondazione Ismu; Stefano Manservisi, Direttore Generale, DG Home Affairs, Commissione Europea; Natale Forlani, Direttore Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; Riccardo Compagnucci, Vice Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, Ministero dell’Interno.
 
Per l’Ismu la contrazione di nuovi ingressi, dovuta all’incalzare della crisi economica che si è abbattuta sull’Italia e sull’Europa, ha quindi tolto vivacità al fenomeno: al primo gennaio 2011 la popolazione straniera presente in Italia è stimata da Ismu in circa 5,4 milioni di unità (regolari e non), di cui il 95% proviene dai Paesi a forte pressione migratoria (Pfpm). La nazionalità più numerosa è quella rumena con 1 milione e 111mila presenti, seguita dalla marocchina e dall’albanese (con 575mila e 568mila). Parallelamente si assiste, nello stesso periodo di tempo, a un maggiore radicamento della popolazione straniera presente sul territorio: gli iscritti in anagrafe infatti passano da 4 milioni e 235mila a 4 milioni e 570mila (+335mila). Diminuiscono gli irregolari stimati in 443mila unità, 11mila in meno rispetto ai 454 stimati al 1° gennaio 2010. Sul fronte del lavoro le performance occupazionali degli immigrati stranieri in Italia appaiono migliori di quelle degli italiani. Infatti mentre la forza lavoro immigrata è cresciuta di ben 276mila unità (+14%), quella italiana è diminuita di 160mila unità. Cresce inoltre il numero di studenti stranieri nati in Italia: nel 2010/11 rappresentano il 42,1% dei 711.064 alunni con cittadinanza non italiana, per un totale di 299.565 presenze.
Nel corso del convegno sono state assegnate due targhe Ismu, una all’Associazione degli Imprenditori e Professionisti Extracomunitari in Lombardia (Aipel) per il suo contributo alla nascita di nuove imprese, l’altra all’Associazione Culturale Peruviana-Liga Deportiva Sudamericana per il suo impegno nell’integrazione delle comunità immigrate.