Don Roberto Malgesini: al funerale l’elemosiniere del Papa

21 Settembre 2020 – Como – Quella di don Roberto è stata “una vita consumata fino al dono totale di sé”. Lo ha affermato il vescovo di Como, Mons. Oscar Cantoni, nell’omelia della messa in suffragio di don Roberto Malgesini, il sacerdote ucciso in città lo scorso 15 settembre. A partire dalla prima mattina di sabato una folla si è radunata in cattedrale – dove a causa delle misure di prevenzione dovute al Covid è stato consentito l’accesso a solo 500 persone – e nei tre maxischermi allestiti nelle piazze adiacenti per partecipare a questo forte momento di vita comunitaria. A presiedere il rito è intervenuto il Card. Konrad Krajewksi, elemosiniere di Sua Santità, mentre hanno concelebrato diversi vescovi delle diocesi lombarde e oltre un centinaio di sacerdoti diocesani e religiosi. “Condividiamo – ha detto il vescovo – il dolore per la tragica morte di don Roberto, ma nello stesso tempo ci rendiamo conto che il suo sacrificio d’amore spalanca alla Chiesa e a tutta la società la possibilità di una straordinaria, inimmaginabile fecondità, che tocca a noi tutti però sviluppare con determinato coraggio evangelico, perché l’esempio di don Roberto non sia vano!”. Il segreto della vita di don Roberto – ha proseguito il vescovo – spiega il “suo sorriso che affascinava, stupiva e interrogava quanti lo incontravano”. Con uno “stile di sapore evangelico”, uno “speciale ‘tocco di delicatezza’”, don Roberto “serviva i poveri ogni giorno, con una serenità e una semplicità davvero invidiabile”, ha ricordato Mons. Cantoni, ricordando dove tutto trovava alimento: la “fedeltà nella preghiera”, a cui don Roberto dava lungo spazio prima di iniziare il suo servizio. A conclusione dell’omelia il vescovo, rivolgendosi ai presenti – tra loro anche moltissimi giovani che condividevano con don Roberto il suo impegno – ha detto: “Il Signore conceda a noi tutti di continuare, con rinnovato impegno, l’opera di misericordia che don Roberto ci ha abbondantemente testimoniato con la sua vita”.

“Papa Francesco è con noi e si unisce al dolore dei familiari di don Roberto, si unisce ai fedeli della sua parrocchia, ai fratelli bisognosi, che ha servito fino all’ultima mattina, e a tutta la Comunità comasca”, ha detto al termine della messa il Card. Konrad Krajewski, elemosiniere di Sua Santità. Il porporato ha portato ai familiari, ai sacerdoti e agli amici, riuniti, il cordoglio di Papa Francesco. “Don Roberto è morto, quindi vive – ha detto il cardinale –. L’amore, infatti, non muore mai, neppure con la morte. La pagina del Vangelo che noi spesso leggiamo e che don Roberto ci ricorda proprio oggi, quella pagina che non si può strappare mai dal Vangelo ci ricorda che ‘non c’è amore più grande di questo, dare la vita per i propri amici’ (Gv 15,13). I poveri erano gli amici di don Roberto. Non si può essere cristiani fino in fondo se questa pagina non è fatta nostra”. In dono dal Santo Padre il cardinale ha portato “i rosari per tutti i volontari e per i bisognosi di don Roberto. E anche per quell’uomo sfortunato che sta in carcere e chiedo alle autorità di portarglielo, perché io non posso andarci”. Infine guardando verso i fratelli e la sorella di don Roberto, seduti in prima fila, un’ultima carezza: “Ho portato da parte del Santo Padre una corona di rosario particolare, in perla, per i genitori di don Roberto, che non potevano venire. Dopo la celebrazione andrò al loro paese a portarle ai genitori e a baciare le loro mani a nome del Santo Padre”. Un’attenzione che ha commosso i presenti. Al termine della celebrazione in cardinale, insieme al vescovo di Como, Oscar Cantoni, si è recato a San Rocco nel luogo dove don Roberto Malgesini è stato ucciso per un momento privato di preghiera.

 

 

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