Ponte Galeria: al CIE scoppia la “protesta delle ciabatte”

Roma – Costretti a soggiornare nel CIE al freddo, sotto la pioggia, senza riscaldamenti e, per di più, in ciabatte per evitare rischi di eventuali fughe, da ieri pomeriggio una parte dei circa 200 ospiti del Centro di Ponte Galeria ha inscenato una protesta contro quelle che definiscono “condizioni di vita invivibile”. Lo rende noto il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni.

 
A quanto appreso dal Garante – si legge in una nota – due stranieri sono saliti sul tetto della struttura dopo aver divelto una porta e minacciato di dare fuoco alla struttura.
Gli ospiti del Centro di Identificazione ed Espulsione di Ponte Galeria – che attualmente ospita 195 persone, 110 uomini e 85 donne – stanno protestando perché sono costretti ad affrontare questa stagione di freddo, e le prime piogge, in ciabatte. Effetto, quest’ultimo, di una Circolare della Prefettura, per scongiurare rischi di fuga.
“Riguardo i riscaldamenti, invece – si legge ancora nella nota del Garante – solo in parte della struttura è stato possibile riattivare gli impianti, danneggiati nel corso delle proteste della scorsa estate”.
“Da oltre un mese – ha detto Marroni – avevamo preannunciato alle autorità che la tensione nel Centro stava crescendo e che, nonostante l’impegno della Prefettura, della cooperativa che gestisce il CIE e delle forze di polizia, non sarebbe stato possibile affrontare l’inverno in queste condizioni. Le condizioni di vita nel CIE sono pesantissime e i lunghi tempi di permanenza trasformano queste strutture in veri e propri luoghi di detenzione dove, paradossalmente, mancano le garanzie che pure ci sono nelle carceri. Occorrono celermente decisioni di buon senso, da prendere già in queste ore, per evitare che la situazione degeneri e per garantire agli ospiti condizioni di vita migliori”.