19 Marzo 2020 – Amburgo – Ovviamente non è semplice poter vivere con una certa tranquillità in un periodo di completa incertezza, soprattutto in quella che è la seconda città della Germania. Se è pur vero che le strutture sanitarie tedesche hanno circa 29.000 posti di terapia intensiva è anche pur vero che ci sono 80.000.000 di persone e soprattutto di persone che per certi versi non hanno compreso ancora appieno il pericolo che si corre, basti pensare che fino a domenica ristoranti e bar e pub erano tutti pieni.
Forse a tanti l’Italia ancora non ha insegnato nulla, ma invece ai nostri connazionali altre priorità balzano dinnanzi. Innanzitutto l’essere accanto a quei connazionali che sono più vulnerabili, più in difficoltà, tramite i social e non solo, perché la presenza di un gruppo di volontari in un certo senso è una buona protezione. Ecco allora che bisogna mostrare che è possibile aiutare ancora in queste condizioni, tutti possiamo trasmettere il virus, non particolarmente chi è povero, chi vive per strada, quindi tutti dobbiamo prendere le dovute precauzioni, ma non dobbiamo mai lasciare nessuno da solo perché l’isolamento di questi giorni può portare a gravi conseguenze. Infatti ci sono casi di persone della nostra comunità che si sentono male solo al pensiero di essere colpiti dal virus e vanno in ospedale. C’è bisogno, oggi, di una di una reazione da parte di tutti così come dobbiamo rispettare ciò che ci viene chiesto dalle autorità, ed infatti qui tranne i servizi essenziali tutto è sospeso fino al 30 Aprile e ciò che fa soffrire di più la nostra comunità e il non poter partecipare alle celebrazioni liturgiche per circa 60 giorni; ma l’unione spirituale e la preghiera darà forza alla nostra comunità in questo momento. Oggi, più che mai, abbiamo bisogno di cittadini forti, di cittadini consapevoli del rischio che si sta vivendo, ma che rispondono a questo rischio non con la paura, ma con una reazione di solidarietà, di attenzione, al bene comune e al bene di chi è più povero e più fragile, affidandoci alla bontà di Dio. (don Pierluigi Vignolino – Mci Amburgo)