Bruxelles – Il Fondo belga delle Malattie Professionali ha pubblicato all’inizio di novembre il rapporto statistico dell’anno 2010.
Il rapporto evidenzia che le patologie più frequenti di cui si chiede attualmente l’indennizzo sono le affezioni dorso-lombari, le malattie dell’apparato respiratorio e la sordità. Ma quel che colpisce di più è l’apparizione di nuove malattie professionali, come ad esempio le “tendinopatie”, ovvero le malattie professionali causate dall’infiammazione dei tendini (gomito, spalla, dita, …). Sono patologie – scrive in un articolo per l’agenzia Inform Daniele Rossini del Patronato Acli di Bruxelles – che “non figurano ancora nella lista delle malattie professionali indennizzabili (malattie non tabellate) e che colpiscono principalmente i lavoratori sottoposti a movimenti ripetitivi: addetti all’imballaggio nei supermercati, cassiere, donne delle pulizie, ecc.”.
Per il rappresentante delle Acli altro dato “impressionante” è l’alto numero di italiani che figurano nelle tabelle statistiche. Le cifre sono di per sé “eloquenti: al 31 dicembre 2010 il numero complessivo di beneficiari di una rendita di malattia professionale era di 55.759 unità, di cui 39.650 belgi (71%), 10.984 italiani (20%) e 5.125 (9%) altre nazionalità; sempre al 31 dicembre 2010 le rendite pagate ai superstiti (in maggioranza vedove di ex minatori colpiti da silicosi) erano 12.254, di cui 6.551 (54%) per decesso di ex lavoratori belgi e 4.067 (33%) per decesso di ex lavoratori italiani; nel 2010, su 1.539 decessi di vittime di malattia professionale, 865 (56%) hanno riguardato cittadini belgi e 508 (33%) nostri connazionali”.
“Questi dati, nella loro scarna crudezza – aggiunge – testimoniano che gli italiani, soprattutto gli ex minatori colpiti da silicosi, continuano pagare un pesante tributo al lavoro svolto in miniera. La lista dei deceduti per silicosi è un’altra Marcinelle che si allunga di anno in anno e che continua a recare lutto e dolore in molte famiglie.