Istat: 5,4 milioni gli stranieri in Italia

11 Febbraio 2020 – Roma – Al 1° gennaio 2020 gli stranieri residenti in Italia ammontano a 5 milioni 382mila, in crescita di 123mila unità (+2,3%) rispetto a un anno prima. Nel conteggio concorrono 220mila unità in più per effetto delle migrazioni con l’estero, 55mila unità in più per effetto della dinamica naturale (63mila nati stranieri contro appena 8mila decessi), 46mila unità in meno per effetto delle revisioni anagrafiche e, infine, 109mila unità in meno per acquisizioni della cittadinanza italiana. I dati sono contenuti nel Report “Indicatori Demografici” dell’Istat diffusi questa mattina. La popolazione residente straniera costituisce dunque l’8,9% del totale (era l’8,7% un anno prima). Le regioni dove più forte è l’incidenza della popolazione straniera sul totale dei residenti sono l’Emilia- Romagna (12,6%), la Lombardia (12,1%) e il Lazio (11,7%). Il peso percentuale della popolazione straniera risulta relativamente più basso nel Mezzogiorno (4,4% contro l’11% del Centro-nord); il minimo è in Puglia e Sardegna (3,5%). Peraltro, fatto pari a 100 il numero di residenti stranieri sul territorio nazionale, 58 risiedono nel Nord (di cui 23 nella sola Lombardia), 25 nel Centro e appena 17 nel Mezzogiorno.

Il ricambio demografico debole – scrive l’Istituto di Statistica Italiano  – determina effetti soprattutto sulla popolazione di cittadinanza italiana, il cui ammontare continua a decrescere di anno in anno. In complesso gli italiani residenti ammontano a 54 milioni 935mila al 1° gennaio 2020, con una riduzione di circa 240mila unità (-4,3 per mille) sull’anno precedente. Per i cittadini italiani risultano ampiamente negative le principali poste demografiche: il saldo naturale (-267mila unità), il saldo migratorio netto con l’estero (-77mila) e il saldo per gli aggiustamenti di carattere anagrafico (-2mila). Parziale compensazione di tali diminuzioni deriva dalle sole acquisizioni della cittadinanza italiana (+109mila).

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