Cargo italiano sequestrato dai pirati somali

Roma – Un’altra nave italiana, la terza nel giro di pochi mesi, è stata attaccata e sequestrata ieri da un gruppo di pirati somali. Nel mirino dei malviventi è finita la Montecristo, che ha a bordo 23 persone di equipaggio, tra le quali 7 italiani oltre a 6 marinai indiani e 10 ucraini. Sulla nave ci sarebbero anche quattro addestratori specialisti in sicurezza, disarmati, ma la notizia non è stata confermata. L’agguato è avvenuto a 620 miglia al largo delle coste somale: a dare l’allarme è stato il Gruppo D’Alesio di Livorno, raccontando in una nota che alle 6,45 di ieri, ora italiana, la Montecristo ha lanciato l’allarme di “security” per un attacco di pirateria.

 
Dall’ultima comunicazione ricevuta dal comandante, il veneziano Diego Scussat, risulta che la nave è stata attaccata da una barca con cinque persone armate a bordo. Il comandante ha subito messo in atto la procedura di sicurezza prevista per evitare l’attacco, ma evidentemente i pirati hanno avuto la meglio.
“Non riusciamo a metterci in comunicazione con il comandante da questa mattina alle 7 (ieri per chi legge, ndr), subito dopo che ha lanciato l’allarme – ha spiegato Alessio Melillo, ufficio stampa della compagnia –. Non siamo certi di nulla ma il silenzio ci fa presumere che i pirati siano riusciti ad attaccare la nave. Sono state attivate tutte le misure di sicurezza. Allertate anche le autorità italiane presenti in Somalia”.
La task force marittima 508 della Nato, impegnata nell’operazione ‘Ocean Shield’, ha subito disposto l’invio di una unità navale per accertare quanto accaduto alla Montecristo. Anche l’unità di crisi della Farnesina sta seguendo con attenzione la vicenda e ha attivato tutti i necessari contatti con l’armatore e con tutti gli attori istituzionali coinvolti.
“La principale preoccupazione in questo momento è per i membri dell’equipaggio”, ha sottolineato la società armatrice. Oltre al comandante Scussat, a bordo ci sono l’ufficiale di coperta Stefano Mariotti e l’allievo ufficiale Luca Giglioli, entrambi di Livorno. Gli altri italiani a bordo sarebbero marittimi originari di Sardegna, Campania e Trentino Alto Adige. Alla D’Alesio spiegano che la nave, al momento dell’intervento dei pirati, era sotto la scorta di una nave militare giapponese: appena il cargo è entrato nell’Oceano Indiano e la nave giapponese si è allontanata, sono entrati in azione i pirati.
La Montecristo era partita dal porto di Liverpool e avrebbe dovuto raggiungere il Vietnam con un carico di ferro. L’imbarcazione era stata consegnata lo scorso 10 giugno presso il cantiere coreano Hyundai Mipo. (Paolo M. Alfieri – Avvenire)