Roma La visita di Benedetto XVI in Germania e le elezioni dei Consigli pastorali nelle diocesi dell’Assia-Renania (Germania) sono gli argomenti principali su cui si concentrano gli editoriali dei giornali cattolici italiani in Europa (Gcie), aderenti alla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici). In Europa le Missioni cattoliche sono 160, con circa 300 missionari (molti in età avanzata). Alcune delegazioni nazionali e Missioni hanno ultimamente investito nella comunicazione ecclesiale, scegliendo di aderire alla Fisc e costituendo una propria delegazione. Ne fanno parte “Migranti-press” (Fondazione Migrantes – Italia), “Il Corriere degli Italiani” (Svizzera), “Corriere d’Italia” (Germania), “Nuovi Orizzonti Europa” (Francia, Belgio, Lussemburgo), “La Voce degli Italiani” (Inghilterra) e “Webgiornale.de” (Germania). Si tratta per lo più di mensili che uniscono all’uscita cartacea newsletter settimanali e aggiornamenti on line sui rispettivi siti.
Il Papa, figura storica di riferimento. “Posso capire chi esce dalla Chiesa a causa della pedofilia del clero”. “È normale che in una società pluralista ci sia anche chi contesta, purché in maniera civile”. Da queste “ammissioni del Papa in visita in Germania” parte Mauro Montanari, direttore del Corriere d’Italia (Germania), convinto che “questo piccolo uomo, fragile, anziano, rischia di diventare una delle figure storiche di riferimento per la Chiesa e la società civile nei prossimi decenni e secoli”. “Mai – continua – si era vista tanta apertura, tanta ricerca della verità, tanta onestà intellettuale nel confrontarsi con una società plurale che – più che giustamente – vuole trasparenza soprattutto nelle figure pubbliche di riferimento. Ciò che altri, compresi molti vescovi, avevano sottaciuto, minimizzato, viene ammesso pubblicamente. La verità cruda viene messa in piazza e, per quanto questo a molti, soprattutto tra i preti, possa sembrare eccessivo, il Papa ha imboccato l’unica strada che la Chiesa ha di fronte per recuperare quella credibilità e quell’autorevolezza etica che aveva perduto. Ma questo Papa non si limita a porre dei paletti storici sulle questioni dei comportamenti e dell’etica, che pure sono essenziali da sempre. Egli apre nella Chiesa, e non da ora, un altro scandalo, forse ancora più grande di quello citato. Il rapporto tra fede e ragione”.
“L’effetto di questo pontificato – sostiene Montanari – si vedrà nei decenni a venire, perché le questioni che Benedetto XVI tocca con mano delicata e nel contempo senza timore della verità, sono le stesse per le quali la Chiesa ha perso tanto terreno nell’immaginario collettivo dell’umanità contemporanea”.
Anche il Corriere degli Italiani (Svizzera) parte dal viaggio apostolico di Benedetto XVI in Germania, ricordando i “momenti conclusivi” della visita, ossia “l’incontro con i cattolici impegnati nella Chiesa e nella società, nel Konzerthaus di Friburgo, e la cerimonia di congedo all’aeroporto di Lahr”. Il giornale elvetico riprende ampiamente i discorsi pronunciati in queste circostanze: “La Chiesa, ha ricordato il Papa nell’incontro con i cattolici impegnati nella Chiesa e nella società, ‘trova il suo senso esclusivamente nell’impegno di essere strumento della redenzione, di pervadere il mondo con la Parola di Dio e di trasformare il mondo introducendolo nell’unione d’amore con Dio’. Essa stessa ‘è sempre in movimento, deve continuamente mettersi al servizio della missione, che ha ricevuto dal Signore’. Nello sviluppo storico della Chiesa, ha ammesso il Pontefice, ‘si manifesta, però, anche una tendenza contraria’ di una Chiesa che dà all’organizzazione e all’istituzionalizzazione un’importanza maggiore che non alla sua chiamata all’apertura”.
L’elezione dei Consigli pastorali. Su Webgiornale.de, invece, il direttore Tobia Bassanelli si concentra sui “bilanci pastorali” che precedono le elezioni dei nuovi Consigli pastorali “nelle diocesi di Mainz, Fulda, Limburg (le diocesi della zona Assia-Renania Palatinato), e Trier”. “Questi Consigli, in Germania presieduti da un laico e non dal sacerdote come avviene in Italia e altrove, sono obbligatori – spiega Bassanelli – anche per le comunità straniere, italiane comprese, che in queste settimane si stanno preparando con impegno al doppio appuntamento elettorale di fine ottobre. Doppio, perché i cattolici d’altra madre lingua – questa la dicitura ufficiale usata nella Chiesa tedesca – oltre che per il proprio Consiglio possono votare anche per quello della parrocchia tedesca di residenza. Uno dei pochi ‘privilegi’ nel mondo delle migrazioni in Germania”. In vista di questo appuntamento “le Comunità italiane del centro Germania, in aggiunta alle riflessioni in corso nei rispettivi Consigli, vogliono fare un bilancio comune di zona, lunedì 3 ottobre, festa dell’Unità tedesca, in un’apposita giornata convocata a Gross Gerau, ospiti della locale Missione”. Bassanelli conclude ricordando che “le comunità cattoliche italiane in Germania vogliono vivere in modo sempre più chiaro e attivo il loro essere a pieno titolo realtà di questa Chiesa”.