Milano – L’invito a essere una città «accogliente» è stato costante nelle parole del Card. Dionigi Tettamanzi – che oggi saluterà i fedeli milanesi dopo nove anni di Episcopato. Lascerà la guida della diocesi al Card. Angelo Scola, eletto nuovo Arcivescovo il 28 giugno scorso. Lo farà con una Messa che verrà celebrata alle 20:30 in Duomo nella solennità della Natività di Maria. Sarà l’occasione per un saluto nel segno della gratitudine: non servono biglietti o prenotazioni, la partecipazione è libera fino a che la capienza del Duomo lo consentirà.
“I diritti dei deboli non sono diritti deboli” scandì Tettamanzi nel giorno dell’insediamento. Un monito, secondo lo stesso cardinale, ancora urgente e attuale.
«Una legalità autentica non può essere che una legalità che accoglie – disse davanti a oltre seimila giovani raccolti in Duomo –. E un’accoglienza è veramente tale quando accompagna la persona in tutte le sue istanze e le sue esigenze». Sempre vicino alle comunità immigrate, attirandosi gli strali di alcuni esponenti politici, Tettamanzi ha più volte affrontato anche la questione dei rom.
«L’impressione è che si stia scendendo abbondantemente sotto i limiti dei fondamentali diritti umani» recitava, sulle modalità di uno sgombero, un editoriale sul sito della diocesi.
L’anno scorso, prima autorità a compiere una visita così, entrò al Triboniano, il più grande campo nomadi cittadino, fra i bambini a cui disse che uscire dal campo «è possibile», e di «imparare le regole», «per essere capaci di affrontare il domani come tutti gli altri».