Roma – Sovrapporre al mappamondo dei conflitti nel mondo la carta mondiale della povertà. Per scoprire che si sovrappongono e che sono questi i due fattori che generano l’immigrazione
globale.
Per l’arcivescovo di Bologna, Mons. Matteo Zuppi, è questa la principale chiave di lettura della questione dei migranti nelle relazioni internazionali, tema dell’incontro tenutosi sabato presso il Vicariato di Roma su iniziativa del Centro per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese e l’Ufficio Migrantes della Diocesi di Roma.
“Per chi accoglie fa quindi sempre meno differenza parlare di rifugiati politici ed economici – ha aggiunto Mons. Zuppi, che fu vescovo ausiliare di Roma dal 2012 al 2015 – perché lottare contro persecuzioni e guerre non è molto diverso dalla lotta quotidiana contro la fame. In entrambi i casi si fugge per cercare di garantire un futuro a se stessi e ai propri figli. Ci vorrebbe un corridoio umanitario ogni giorno verso l’Ue”. E ha ricordato le parole di papa Francesco rivolte ai rifugiati durante la visita all’hub di Bologna: “Voi siete lottatori di speranza”. Per l’arcivescovo di Bologna l’indifferenza e la chiusura pericolosamente diffusa nell’opinione pubblica verso quello che accade nel pianeta è frutto soprattutto di una mancanza di informazione.
“Sta soprattutto a voi – ha detto Mons. Zuppi ai presenti, perlopiù operatori e volontari impegnati con i migranti – raccontare la verità nelle parrocchie. Citate la famosa frase di Francesco sulla guerra mondiale a pezzi. Perché se è mondiale ci riguarda tutti”. (P.Lam.)