Panama – Nel cuore di Panama c’è un pezzo di Italia. È l’Istituto italiano “Enrico Fermi”, trasformato in “Casa Italia”, il quartier generale dei ragazzi italiani durante quella che è stata la 34esima Giornata Mondiale della Gioventù in America Centrale con Papa Francesco, dal 23 al 28 gennaio scorso.
La scuola, fondata da un italiano sognatore, nipote di emigranti italiani di fine Ottocento arrivati a Panama, offre i suoi servizi a trenta cittadinanze diverse di ragazzi che arrivano da tutto il mondo.
A Panama c’è l’Italia che sogna e lavora. Tutto nasce dal desiderio di Stefano Cermelli, nel 1963. L’imprenditore italiano voleva dare un’istruzione migliore ai figli degli emigrati e ora l’Istituto è divenuto presidio di eccellenza formativa.
I diplomati dell’Istituto hanno borse di studio in tutte le scuole più importanti del mondo. Oggi la scuola conta più di mille alunni. Un evento importante è lo scambio culturale della scuola panamense con l’Umberto I di Torino. Anche i ragazzi italiani a loro volta si trasferiscono a Panama, qualche settimana, accolti dalle famiglie panamensi. I ragazzi che frequentano la scuola apprezzano e imparano la cultura italiana.
Il motto dell’Istituto – ora gestito dai nipoti di Stefano Cermelli, Paolo e Giovanni – è “una scuola, due culture, tre lingue”. Ci sono professori di ogni nazionalità e agli alunni viene insegnato lo spagnolo, l’inglese e l’italiano.
Questa scuola non poteva che essere la “base” per i ragazzi italiani a Panama durante la GMG. Un luogo che sapesse di casa, dove s’incontrassero tutti i giovani del mondo, in un clima di accoglienza e rispetto verso le culture di tutti. (Veronica Giacometti)