Roma – Papa Francesco visiterà gli Emirati Arabi Uniti da domenica 3 a martedì 5 febbraio prossimo. Una “terra che cerca di essere un modello di convivenza, di fratellanza umana e di incontro tra diverse civiltà e culture, dove molti trovano un posto sicuro per lavorare e vivere liberamente, nel rispetto delle diversità”, dice il pontefice alla vigilia nel viaggio in un video messaggio alla popolazione. “Mi rallegra – ha aggiunto – incontrare un popolo che vive il presente con lo sguardo rivolto al futuro”.
Gli Emirati Arabi Uniti sono uno dei Paesi verso i quali gli italiani emigrano più frequentemente. Un Paese emergente negli anni più recenti e diventato sempre più importante come attrattore di investimenti dai paesi esteri. Qui vivono circa 10mila italiani con passaporto. La comunità italiana è presente dagli anni Ottanta in modo significativo ma con la bolla della new economy del 2008 che ha colpito pesantemente il mercato immobiliare, c’è stata una flessione nelle presenze e una certa preoccupazione ad investire. Oggi, Dubai torna ad essere una meta sicura e ambita che gli italiani hanno imparato a conoscere bene, rispetto ai suoi vantaggi, ai suoi svantaggi, a ciò che può offrire ma anche a ciò che può togliere.
Gli Emirati sono un paese di 9 milioni di abitanti dove i cittadini nazionali sono una minoranza e solo circa 800 mila persone hanno un reddito pro-capite tra i più alti al mondo: gli altri 8 milioni di abitanti vengono sia da paesi poveri che da paesi ricchi, si legge nel “Rapporto Italiani nel Mondo” 2018 della Fondazione Migrantes in un saggio di Laura Silvia Battaglia.
Per il console italiano “dal 2008 in poi, cioè da quando la crisi occupazionale ha cominciato a mostrare i suoi effetti più devastanti e negativi in Europa, gli italiani hanno guardato a Dubai come meta professionale dove potersi affermare: da allora ne arrivano un centinaio al mese e già nel 2013 abbiamo contato 8500 italiani”, dice. (Raffaele Iaria)
Gli Emirati Arabi Uniti sono uno dei Paesi verso i quali gli italiani emigrano più frequentemente. Un Paese emergente negli anni più recenti e diventato sempre più importante come attrattore di investimenti dai paesi esteri. Qui vivono circa 10mila italiani con passaporto. La comunità italiana è presente dagli anni Ottanta in modo significativo ma con la bolla della new economy del 2008 che ha colpito pesantemente il mercato immobiliare, c’è stata una flessione nelle presenze e una certa preoccupazione ad investire. Oggi, Dubai torna ad essere una meta sicura e ambita che gli italiani hanno imparato a conoscere bene, rispetto ai suoi vantaggi, ai suoi svantaggi, a ciò che può offrire ma anche a ciò che può togliere.
Gli Emirati sono un paese di 9 milioni di abitanti dove i cittadini nazionali sono una minoranza e solo circa 800 mila persone hanno un reddito pro-capite tra i più alti al mondo: gli altri 8 milioni di abitanti vengono sia da paesi poveri che da paesi ricchi, si legge nel “Rapporto Italiani nel Mondo” 2018 della Fondazione Migrantes in un saggio di Laura Silvia Battaglia.
Per il console italiano “dal 2008 in poi, cioè da quando la crisi occupazionale ha cominciato a mostrare i suoi effetti più devastanti e negativi in Europa, gli italiani hanno guardato a Dubai come meta professionale dove potersi affermare: da allora ne arrivano un centinaio al mese e già nel 2013 abbiamo contato 8500 italiani”, dice. (Raffaele Iaria)