Lungro – Con una Divina Liturgia nella Cattedrale di Lungro oggi pomeriggio l’Eparchia degli Italo – Albanesi dell’Italia Continentale apre celebrazioni per il suo primo centenario. Infatti proprio cento anni fa, il 13 febbraio 1919, Benedetto XV emanava la Costituzione Apostolica “Catholici fideles” che istituiva l’Eparchia.
“I fedeli cattolici di rito greco, che abitavano l’Epiro e l’Albania, fuggiti a più riprese dalla dominazione dei turchi, accolti con generosa liberalità nelle terre della Calabria e della Sicilia, conservando, come del resto era giusto, i costumi e le tradizioni del popolo greco, in modo particolare i riti della loro Chiesa, insieme a tutte le leggi e consuetudini che essi avevano ricevute dai loro padri ed avevano con somma cura ed amore conservate per lungo corso di secoli. Questo modo – scriveva Benedetto XV – di vivere dei profughi albanesi fu ben volentieri approvato e permesso dall’autorità pontificia, di modo che essi, al di là del proprio ciel, quasi ritrovarono la loro patria in suolo italiano. […]”. La Santa Sede con questo atto decretava l’unitarietà giuridica e la tutela dei discendenti del condottiero albanese Giorgio Castriota Skanderbeg, a suo tempo insignito del titolo di “Atleta di Cristo”, per l’impegno profuso, dal 1443 al 1468, con i suoi soldati, nella difesa della libertà e dell’autodeterminazione del proprio popolo e della cristianità europea. L’esodo degli Albanesi avvenne nei secoli XV-XVIII, dopo il Concilio di Firenze del 1439, la caduta di Costantinopoli nel 1453 e la morte di Skanderbeg nel 1468. I profughi albanesi dovettero abbandonare la Madre Patria, per “poter rimanere in vita, liberi e cristiani; nel doloroso viaggio poterono portare con loro poche cose, le meno pesanti, le più preziose, quelle incancellabili: i ricordi, la lingua, la fede cristiana, vissuta secondo il rito bizantino. Nel suolo patrio lasciavano dolore, vuoto e desolazione”, si legge in una nota.
Alla celebrazione di oggi si registra la presenza del Card. Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, il Card. Ernest Simoni che subì il carcere duro negli anni della persecuzione ateista in Albania, il vescovo di Piana degli Albanesi, Mons. Giorgio Demetrio Gallaro nonché diversi vescovi provenienti da Albania, Kosovo, Grecia e Ungheria oltre ai vescovi calabresi guidati dal Presidente della Conferenza Episcopale regionale, Mons. Vincenzo Bertolone.
Attualmente l’Eparchia comprende 30 parrocchie suddivise anche in altre regioni limitrofe e conta circa 40.000 fedeli. A guidarla il vescovo Mons. Donato Oliverio. Le parrocchie sono affidate ad una cinquantina di papàdes, sacerdoti. A ripercorrere le fasi storiche dell’Eparchia anche un sussidio con molte foto, curato da p. Lanza e da Demetrio Guzzardi nel quale l’eparca, Mons. Oliverio, evidenzia come in questi ultimi anni tutte le “nostre Chiese hanno raggiunto uno splendore conveniente, adeguato e confacente a favorire l’incontro dell’umano con il divino”. (Raffaele Iaria)