Exodus: oggi “Leila della tempesta” al Caravita di Roma

Roma – “Leila della tempesta”. E’ questo il titolo dello spettacolo che si terrà presso la Chiesa di San Francesco Saverio del Caravita a Roma questa sera,  mercoledì 6 marzo alle ore 20. Si tratta di uno spettacolo di Alessandro Berti (tratto dal libro omonimo di Ugnazio De Francesco) inserito negli appuntamenti dei “Mercoledì di Exodus”, un ciclo di opere pittoriche di Safet Zec ispirate al tema delle migrazioni promosso e sostenuto dalla Fondazione Migrantes, dalla Caritas Italiana, dalla Caritas di Roma, con il patrocinio del Centro Astalli e realizzato dall’Associazione A.M.I.C.I. con la collaborazione di Agite – Agenzia per la Globalizzazione delle Imprese dei Territori.

Dentro il carcere di Bologna, da anni, ha luogo un progetto prezioso di dialogo coi detenuti stranieri a partire dalle loro radici culturali e religiose. Cominciato da Pier Cesare Bori e portato avanti da Ignazio De Francesco, questo dialogo scommette sull’importanza, per il detenuto, di una presa di coscienza della propria cultura di provenienza, come chiave per un recupero della persona attraverso la pena.

I fatti degli ultimi anni, con le carceri come luoghi di veloci radicalizzazioni, di vocazioni artefatte, segrete e orchestrate da reclutatori senza scrupoli, danno ragione a quest’opera profetica di Bori, spiega Alessandro Berti evidenziando come nel libro di De Francesco, vengono raccontati  quattro anni di incontri coi detenuti e le detenute di lingua araba ed  emerge proprio il rapporto con una di loro, Leila, una ragazza tunisina. In questa relazione tra il volontario (monaco cristiano e islamologo) e la detenuta (musulmana e di una religiosità popolare) “vengono a galla alcuni temi forti, che appassionano entrambi: la fede religiosa, il rapporto tra legge sacra (sharìa) e costituzione italiana (ma anche la nuova costituzione tunisina, l’unica che la Primavera Araba ha partorito), il senso della detenzione come momento fondamentale per cercarsi e ritrovarsi invece che come intermezzo di noia sedata”.