Roma – “Nel Presepio vediamo bambini di tutto il mondo che piangono di fame e di abbandono, sulla Croce i nostri compagni disoccupati, taglieggiati, oppressi e crocifissi. Non ascoltate chi vuole dimostrarvi che le barriere sono necessarie e che senza una guerra non si rimette a posto nulla…Guardate il Presepio o il Calvario e troverete la risposta all’incosciente menzogna”. A distanza di ben 87 anni, le parole di don Primo Mazzolari, il parroco di Bozzolo, risuonano ancora in tutta la loro attualità e verità. Nella newsletter di dicembre della Campagna CEI “Liberi di Partire, Liberi di restare” (link) che apre il secondo anno e ci accompagna nel periodo di Avvento, abbiamo scelto di riflettere sul significato del “vegliare”, dell’“attendere”, oggi, nel tempo del “tutto e subito”. Guardando alla famiglia di Nazaret, costretta a fuggire dalla propria terra. Con l’augurio, come ha detto papa Francesco, di “riconoscere nel Natale l’incontro del Cristo con l’umanità, soprattutto quella che ancora oggi vive ai margini della società, nel bisogno e nella sofferenza, e nelle tante guerre”. (don Leonardo Di Mauro, don Francesco Soddu, don Giuseppe Pizzoli, don Gianni De Robertis e don Bruno Bignami)