Roma – Dal primo pomeriggio di venerdì 15 febbraio a domenica 17, si svolgerà a Sacrofano (Roma) il meeting delle realtà di accoglienza ecclesiali (famiglie, parrocchie, istituti religiosi, altre realtà che in modi diversi stanno praticando l’ospitalità) dal titolo: “Comunità accoglienti: liberi dalla paura”.
Nella notte di Natale, ai pastori “presi da grande spavento”, l’angelo rivolge questa parola: Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia che sarà di tutto il popolo” (Lc 2,10). Per ben 366 volte, una per ogni giorno, nella Sacra Scrittura torna l’espressione: “Non temete, non abbiate paura!”. E’ la paura che ci rende infelici e cattivi. E’ per la paura della morte, come è scritto nella lettera agli Ebrei, che “siamo soggetti a schiavitù per tutta la vita” (2,25), e Gesù è venuto a liberarci dalla paura.
Come ci ha ricordato il Santo Padre nella sua omelia per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato 2018: “Non è facile entrare nella cultura altrui, mettersi nei panni di persone così diverse da noi, comprenderne i pensieri e le esperienze. E così spesso rinunciamo all’incontro con l’altro e alziamo barriere per difenderci. Le comunità locali, a volte, hanno paura che i nuovi arrivati disturbino l’ordine costituito, “rubino” qualcosa di quanto si è faticosamente costruito. Anche i nuovi arrivati hanno delle paure: temono il confronto, il giudizio, la discriminazione, il fallimento. Queste paure sono legittime, fondate su dubbi pienamente comprensibili da un punto di vista umano. Avere dubbi e timori non è un peccato. Il peccato è lasciare che queste paure determinino le nostre risposte, condizionino le nostre scelte, compromettano il rispetto e la generosità, alimentino l’odio e il rifiuto. Il peccato è rinunciare all’incontro con l’altro, all’incontro con il diverso, all’incontro con il prossimo, che di fatto è un’occasione privilegiata di incontro con il Signore”.
Il suo appello del settembre 2015 “alle parrocchie, alle comunità religiose, ai monasteri e ai santuari di tutta Europa ad esprimere la concretezza del Vangelo e accogliere una famiglia di profughi” era l’invito a superare dubbi e incertezze, e a incontrare da vicino questi nostri fratelli e sorelle, infatti è solo conoscendosi che si vince la paura, come ci ricorda questo racconto della tradizione ebraica: “Vidi nell’incerta luce dell’alba muoversi qualcosa nella boscaglia. Pensai fosse un animale ed ebbi paura. Guardai più da vicino e mi accorsi che era un uomo. Mi avvicinai ancora: era mio fratello!”.
Il meeting di Sacrofano vuole essere anzitutto un segno di gratitudine e di incoraggiamento a tutti coloro che nel nostro Paese hanno scelto di non vivere nella paura e di osare l’avventura dell’incontro; ma anche un messaggio di fiducia all’Italia: che accogliere non è quella esperienza drammatica e fallimentare, così come spesso viene descritta, ma è, nella stragrande maggioranza dei casi, una esperienza felice e arricchente, anche se faticosa.
Le realtà di accoglienza che desiderano partecipare possono contattare al più presto gli uffici della Fondazione Migrantes o della Caritas Italiana.
Auguri a tutti voi di Buon Natale e Buon Anno nuovo, un anno in cui essere liberi dalla paura, e osare l’avventura dell’incontro (don Giovanni De Robertis)