New York – L’ avanguardia della Carovana di immigrati in arrivo dall’America Centrale (Honduras e Guatemala in particolare) e diretta verso gli Usa è arrivata alla frontiera statunitense, nella città messicana di Tijuana: si tratta di un primo gruppo, composto solo da qualche centinaio di persone. I profughi sono arrivati a piedi nella zona di Playas de Tijuana, a sud della California e sulle rive del Pacifico, e una ventina di loro, nonostante la presenza degli agenti Usa, ha scalato la barriera metallica che funge da divisorio fra i due Paesi. Gli agenti federali Usa hanno chiuso per precauzione alcune strade e hanno rafforzato le difese con filo spinato, barriere e transenne.
Il gruppo prevede di chiedere asilo alle autorità americane nei prossimi giorni. Il grosso della Carovana è invece ancora lontano dal confine con gli Stati Uniti, nelle zone di Guadalajara e Culiacan, nel Messico occidentale. I membri di una seconda Carovana di honduregni continuano intanto ad arrivare a Città del Messico, dove, secondo l’ultimo bilancio delle autorità messicane, stazionano circa 1.200 persone, ferme in un complesso sportivo nella parte orientale della capitale.
Altri 2mila emigrati, per lo più provenienti da El Salvador, hanno lasciato Sayula, nello Stato messicano orientale di Veracruz, diretti a Puebla. E una quarta carovana, anch’essa salvadoregna e composta da circa 1.800 persone, è divisa tra gli Stati messicani di Oaxaca e Veracruz. Intanto, il dipartimento della Difesa Usa ha confermato che il ministro James Mattis si recherà al confine con il Messico per valutare la situazione delle truppe schierate nella zona, la cui missione è di impedire l’ingresso nel Paese agli immigrati senza documenti. Il Pentagono ha dispiegato finora circa 7mila uomini (dei 15mila annunciati da Donald Trump) tra Texas, California e Arizona. (Elena Molinari)