Nave Diciotti: preoccupazione per i migranti a bordo

Roma – Ancora nessuna soluzione sul caso della nave Diciotti della Guardia costiera italiana, ferma da cinque giorni al largo di Lampedusa con 177 migranti persone a bordo. Intorno alle 11.30 era giunta notizia di un possibile approdo al porto di Pozzallo, smentito poi dal sindaco della città. Il Ministero degli Esteri italiano “ha ufficialmente e formalmente investito della questione” la Commissione europea, affinché “provveda a individuare una soluzione in linea con i principi di condivisione tra Stati membri dell’Unione Europea”. I migranti sono bloccati sulla nave Diciotti perché – come già avvenuto in altre occasioni – il governo italiano si rifiuta di accoglierli tutti e vuole che altri paesi dell’Unione Europea prendano una parte dei migranti prima di autorizzare l’eventuale sbarco.

Della situazione si dice preoccupato il Centro Astalli. “In base al diritto internazionale le persone soccorse dalla nave Diciotti devono ricevere assistenza ed essere messe in condizione di chiedere asilo in Europa”, si legge in una nota: “per nessun motivo può essere presa in considerazione l’ipotesi che i migranti vengano rimandati in Libia, paese non sicuro, in cui come è ampiamente documentato dalle Nazioni Unite, violenze e violazioni gravi dei diritti umani sono pratica diffusa nei centri per migranti. Le trattative e gli accordi devono essere discussi nei tavoli e nelle sedi istituzionali e non con prove muscolari sulla pelle di uomini e donne. Gli stati democratici – conclude la nota del Centro Astalli – hanno il preciso mandato di garantire dignità e rispetto dei diritti umani sempre per tutti, indipendentemente dalla nazionalità”.