Roma – E’ stato presentato ieri alla Camera dei Deputati il “Piccolo Festival delle Spartenze. Migrazioni e cultura”. Organizzato dall’Associazione Assud, l’evento si svolgerà in Calabria a Paludi (CS) e comuni limitrofi dal 1 al 10 agosto 2018. Il Festival nasce nel 2016 come un’iniziativa culturale finalizzata a riunire gli attori culturali, la società scientifica e gli enti territoriali del territorio per promuovere e sviluppare le comunità, utilizzando la migrazione in chiave positiva, come elemento interpretativo e di conoscenza: è un contributo e un tributo alla nostra Italia e ai tanti italiani sparsi nel mondo. Tra i temi al centro del dibattito di questa III edizione, la rivitalizzazione dei piccoli borghi abbandonati, il turismo sostenibile, la fuga dei cervelli. “Quando parliamo di emigrazione pensiamo sempre ai nostri nonni – afferma Giuseppe Sommario, ricercatore Università Cattolica di Milano e direttore artistico del Festival – con la valigia di cartone. L’emigrazione oggi non è finita, continua ma con altre modalità”. La popolazione italiana invecchia irrimediabilmente, sta perdendo i suoi giovani e non acquisisce quelli di altri paesi. Inoltre, vede allontanarsi una parte dei propri laureati, formati a caro prezzo. “Siamo voluti partire da Paludi, mio paese d’origine e primo per tasso di spopolamento in Calabria per iniziare ad indagare il fenomeno delle migrazioni contemporanee, tentando di ricostruire le ferite che si creano tra chi lascia l’Italia, e in fondo non la lascia mai, e chi resta nel paese d’origine, e talvolta lo disdegna”. “Il termine Spartenze – ha aggiunto – va letto nel senso di partenza ma anche di “spartenza”, ovvero condivisione”. Tra le novità di quest’anno il Calabria in Campus, un’iniziativa di “volontariato attivo” che coinvolgerà un gruppo di giovani provenienti da diverse realtà italiane e straniere nell’impegno di imparare a raccontare un piccolo borgo, in collaborazione con la Fondazione Antonino Scopelliti, e il I raduno dei Ricercatori calabresi nel mondo che vedrà confrontarsi ricercatori, professori, formatori italiani che hanno lasciato la Calabria e talvolta l’Italia per perseguire (e proseguire) all’estero la passione e l’amore per lo studio e la ricerca.