Roma – “Il Global Compact sulle migrazioni non dovrebbe essere solo uno strumento di gestione per una migrazione equa, ma anche un significativo passo avanti nella promozione della dignità umana”. È la Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece) a ribadirlo in una nota, ripresa dal Sir, in cui riferisce di un recente incontro con padre Antonio Baggio, sottosegretario per la sezione per i migranti e i rifugiati della Santa Sede proprio sul tema del Global Compact che è stato completato il 13 luglio scorso a New York e sarà formalmente adottato durante la Conferenza intergovernativa che si terrà a Marrakesh, in Marocco, dal 10 all’11 dicembre prossimi.
Il Global Compact è destinato a restare un “accordo intergovernativo non vincolante” che “mira a governare la migrazione internazionale”, ma per la prima volta “con un approccio integrale”. Poiché “la Chiesa cattolica si impegna a beneficio dei migranti e delle loro famiglie, sempre nel rispetto e nella promozione dei loro diritti fondamentali e della dignità umana”, ribadisce la nota Comece, sarà cura del Gruppo di lavoro sulle migrazioni e l’asilo della Commissione dei vescovi Ue continuare a seguire da vicino lo sviluppo di questo strumento dell’Onu.