Cagliari – I vescovi della Sardegna, nel corso della loro assemblea regionale svoltasi sotto la presidenza dell’arcivescovo di Cagliari, mons. Arrigo Miglio, hanno inteso rivolgersi ai sacerdoti e ai fedeli sardi, per richiamare “l’imprescindibile” comandamento cristiano: “ero forestiero e mi avete accolto”, facendo eco al messaggio di Papa Francesco in occasione della Giornata mondiale della Pace di quest’anno, dal titolo: “Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace”.
“Il problema – hanno detto i Vescovi – è di urgente e drammatica attualità, un autentico dramma epocale, rispetto al quale nessuno di noi può rimanere indifferente o far finta che riguardi altri. Questi fratelli e sorelle bussano alle nostre porte, in fuga da situazioni di vita insostenibili per la guerra o la fame. Uomini e donne, appunto, – come ci ricorda il Papa – in cerca di pace”
Per i cristiani, aggiungono i Vescovi, il comandamento di Cristo, in quanto “imprescindibile applicazione del primo e onnicomprensivo comandamento della carità, è un prezioso banco di prova dell’autenticità della propria fede”. Non sfugge all’attenzione dei presuli il dibattito, spesso “violento ed astioso – si legge in una nota – che contrappone chi è favorevole e chi è contrario. Contrapposizioni tra schieramenti politici e tra gli stessi governi nazionali, che hanno riflesso nei singoli cittadini, compresi i credenti, tra i quali si riscontrano posizioni e sensibilità molto differenti e distanti tra loro. Ne sono prova i dibattiti televisivi e, soprattutto, i rozzi e volgari attacchi personali sui social media per chi osa prendere pubblica posizione su un versante o sull’altro”. I Vescovi continuano ad appoggiare le diverse iniziative di solidale e integrante accoglienza che sono state poste in essere in questi anni, anche nelle diocesi e nelle parrocchie italiane. Soprattutto, vedono un positivo approccio al problema nella pratica dei corridoi umanitari, che regolano il flusso in origine e assicurano condizioni di dignitosa integrazione per le persone. Contestualmente richiamano alla riflessione di tutti, il costante magistero di Papa Francesco, che i Vescovi sardi intendono rilanciare e diffondere. Messaggio che “va letto, compreso e attuato nella sua interezza e articolazione, in quelle parti che riguardano il singolo credente e le comunità cristiane, ma anche la società civile e i governanti delle nazioni, sui quali ricade in gran parte la responsabilità di gestire questo esodo di massa”.
Un’accoglienza , afferma il Papa e i vescovi sardi con lui, che tiene conto delle “legittime paure fondate su dubbi pienamente comprensibili da un punto di vista umano”, senza, tuttavia, che tali paure “determinino le nostre risposte, condizionino le nostre scelte”. I vescovi ricordano che l’accoglienza deve garantire concretamente dignità e reale integrazione alle persone le quali, a loro volta, devono “conoscere, riconoscere e rispettare le leggi, la cultura e le tradizioni dei paesi in cui sono accolti”.