Roma – Esistono in Italia modelli virtuosi di accoglienza dei richiedenti asilo. È a questi modelli che guarda l’incontro “L’accoglienza che funziona” che si terrà venerdì 26 ottobre, alle 10, a Palazzo Colonna a Castelnuovo di Porto. “Sicurezza, integrazione e cooperazione sono le parole chiave da cui ripartire – afferma Riccardo Travaglini, sindaco del Comune laziale -. Il nostro Comune è fortemente coinvolto dalla problematica dell’immigrazione, avendo sul nostro territorio uno dei più grandi Cara d’Italia, che accoglie circa 900 persone. Provengono da diversi Paesi tra cui anche il Sudan. Ho tenuto ad organizzare questo incontro perché sono convinto che affrontare la problematica da un punto di vita conoscitivo e di confronto con gli operatori del settore, impegnati nei Paesi di origine, sia un approccio serio e responsabile. Il fenomeno migratorio è epocale e ineludibile e, dunque, non si può certamente liquidarlo con politiche miopi e disumane di respingimento e reclusione. L’unica strada possibile è la buona cooperazione, specialmente in Paesi chiave come il Sudan, dove la cooperazione internazionale è ancora agli albori e dove progetti promossi anche da enti locali come il nostro possono fare la differenza”. L’incontro internazionale, organizzato in collaborazione con l’Aics (Agenzia italiana per la cooperazione e lo sviluppo) e con il Cisp (Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli), vedrà ospite Mahamoud Zinelabdin, responsabile della Commissione per il disarmo, la smobilitazione, e la reintegrazione della Repubblica del Sudan. L’appuntamento di Castelnuovo di Porto è il primo di una serie di incontri che hanno come obiettivo quello di mettere in piedi “un’accoglienza che funziona”, vale a dire un’accoglienza che punta al superamento dei Cara attraverso il sistema Sprar, i progetti di integrazione dal basso e la formazione alla cittadinanza globale.