Bologna – “Vogliamo una chiesa senza barriere fisiche ma soprattutto, e dipende da ognuno di noi, senza quelle invisibili che sono la solitudine, il pregiudizio, l’indifferenza”. A dirlo, oggi pomeriggio, l’arcivescovo di Bologna, mons. Matteo Zuppi in occasione della celebrazione eucaristica nella basilica di san Petronio, patrono della città e della diocesi. Per mons. Zuppi “la paura suggerisce di alzare barriere, ma non sono queste a darci sicurezza, perché alla fine ci isolano”.
“Bologna – ha aggiunto il presule – sarà davvero come Gerusalemme a Pentecoste, quando la confusione di Babele è ricomposta da quei deboli ma fortissimi apostoli. Siamo noi, oggi, preti e laici, pieni del suo amore e nutriti dalla sua Parola, capaci di parlare la lingua che tutti capiscono e di vincere l’incomprensione, la barriera più grande che tanti conflitti genera”.