Roma – Si è concluso il percorso della campagna di sensibilizzazione “Fratelli di Sport”, mirata ad accrescere la consapevolezza del ruolo della pratica sportiva come strumento di inclusione. La campagna è stata realizzata nell’ambito dell’Accordo di programma tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il CONI per la promozione delle politiche di integrazione attraverso lo sport. Con le azioni realizzate nelle edizioni precedenti sono stati raccolti e valorizzati i progetti più virtuosi di integrazione realizzati su tutto il territorio nazionale; quest’anno, le associazioni e le società sportive sono state invitate a partecipare a un contest incentrato su azioni concrete di inclusione, realizzate dentro e fuori dal campo, con il sostegno del Comitato scientifico di progetto e il supporto di un toolkit che include una Guida per gli istruttori.
L’iniziativa ha premiato i migliori 10 tra i numerosi progetti pervenuti che hanno promosso l’adesione ai Principi del Manifesto “Sport e Integrazione”. Il contest ha previsto due sezioni: una generale, dedicata alle attività proposte e alle linee guida della Guida per gli istruttori, e una dedicata alle esperienze di promozione dell’attività sportiva femminile.
I lavori, selezionati dal Comitato scientifico, sono stati realizzati da società sportive attive in 13 Regioni. Dirigenti, allenatori e operatori hanno realizzato video o foto-racconti per raccontare le esperienze concrete di integrazione realizzate nell’ambito di 33 diverse discipline, tra le quali il calcio, le arti marziali, la pallavolo e il nuoto.
Sono inoltre on line i risultati della seconda fase del progetto di ricerca “Fratelli di Sport” realizzato dal CNR-Irpps in continuità con la scorsa edizione. I dati dell’indagine, che ha approfondito la comprensione del ruolo dello sport nei percorsi di integrazione, sono disponibili sui siti www.integrazionemigranti.gov.it, www.coni.it e www.fratellidisport.it .
Le interviste hanno coinvolto 132 professori e 4.000 studenti delle scuole secondarie di secondo grado di 30 istituti scolastici, selezionati fra quelli con maggior presenza di studenti di cittadinanza non italiana. La survey ha esaminato aspetti relativi alla pratica sportiva e all’inclusione, con un focus sui giovani con background migratorio.