Roma – Nel corso di un’intensa mattinata che ha visto la partecipazione di autorità e comunità locali di Wasatyyeh e di Yarmouk, nel nord della Giordania a 5 km dal confine siriano, l’Ambasciatore italiano in Giordania Giovanni Brauzzi ha inaugurato il 18 marzo tre impianti fotovoltaici in altrettante scuole e un centro medico realizzati nell’ambito del programma della cooperazione italiana a sostegno delle Municipalità giordane interessate dal flusso di profughi siriani. Sono state scelte per l’inaugurazione degli impianti, tra gli undici istituti che hanno beneficiato del sostegno italiano, la “Kufur Asad primary school for boys and girls”, la “Kufur Asad primary school for girls” e la “Gum primary school for boys” di Wasatyyeh e di Yarmouk, nel Governatorato di Irbid.
Gli interventi, destinati alla produzione di energia elettrica per il fabbisogno delle scuole stesse per un totale di 194 KW ed un investimento di 145.000 dinari giordani (circa 166.000 euro), permetteranno di produrre energia rinnovabile e così ridurre del 90% i costi della bolletta elettrica degli istituti scolastici presso cui sono stati collocati. Tali considerevoli risparmi andranno a beneficio di due Comuni in cui un quarto della popolazione residente è costituita da profughi sfuggiti al conflitto in Siria. Da sottolineare come la popolazione studentesca degli istituti interessati sia composta da giovani sia siriani sia giordani, costituendo un positivo esempio di integrazione e coesistenza in un’area del Paese caratterizzata da diffusa vulnerabilità sociale e sensibili livelli di povertà, si legge in una nota. Nel corso della mattinata è stato quindi inaugurato il Centro di salute “Haremah” nella Municipalità di Yarmouk, ampliato mediante la costruzione di un piano aggiuntivo ed equipaggiato con apparecchiature mediche e di laboratorio per un totale circa 160.000 dinari giordani (circa 184.000 euro). Nel quadro del Programma Municipalità, volto a migliorare le condizioni di vita della popolazione nelle aree maggiormente interessate dai flussi di profughi ai confini con la Siria, sono stati finanziati 22 progetti in sei diverse municipalità nei Governatorati di Irbid e Mafraq, nel nord della Giordania, per un importo complessivo di 1.750.000 euro.