“Ricariche: il nostro dono ai rifugiati”

Una iniziativa della parrocchia di Pieve Emanuele

Pieve Emanuele – Una colletta in parrocchia per donare a 500 giovani profughi una scheda telefonica e permettere loro di chiamare le loro famiglie lontane. È una delle ultime iniziative di Pieve Emanuele, la cittadina che ospita da diversi mesi, alloggiati al Residence Ripamonti, centinaia di migranti scappati dalla guerra libica e di cui da notizia questa mattina il quotidiano Avvenire nelle pagine di Milano. Gli spiccioli che avevano con loro sono finiti da un pezzo. E allora la parrocchia, che fin dall’inizio ha pensato a raccolte di cibo, indumenti e saponette, ci ha messo ancora una volta del suo.

 
“Non è stato facile, ma i soldi alla fine li abbiamo raggranellati”: spiega il parroco, don Benvenuto Riva. Cento di qua, cento di là, un contributo da una parrocchia vicina, e un concerto gospel di beneficenza che ha fruttato un gruzzolo di mille euro. Alla fine c’erano in cassa 2.500 euro. La faccia dei giovani africani (alcuni di vent’anni o giù di lì, negli occhi ancora la disperazione del viaggio in mare fino a Lampedusa) quando hanno avuto in mano la scheda per chiamare casa è stata una degna ricompensa. Oggi restano 290 persone, al Residence. Dall’inizio degli arrivi, 140 sono state redistribuite in altre strutture lombarde.