Città del Vaticano – Hanno giurato ieri le nuove reclute della Guardia Svizzera nella data del 6 maggio che ricorda l’eroica morte dei 147 soldati elvetici caduti in difesa di Papa Clemente VII nel Sacco di Roma. Tra i nuovi “soldati del Papa” Diego Esposito di Lucerna e figlio di italiani: mamma calabrese e papà originario di Napoli.
“Un saluto speciale va alle nuove Guardie Svizzere, ai loro familiari e amici, nel giorno della festa di questo storico e benemerito Corpo. Un applauso a loro!”, ha detto ieri il pontefice al termine della preghiera del Regina Coeli. “Voi, care Guardie, avete la possibilità di prestare servizio per un certo periodo a Roma, facendo una singolare esperienza dell’universalità della Chiesa. Possa questo tempo fortificare la vostra fede e accrescere il vostro senso di appartenenza alla comunità ecclesiale”, aveva detto loro il pontefice venerdì scorso in occasione del loro giuramento: “La Guardia Svizzera svolge quotidianamente un prezioso servizio al Successore di Pietro, alla Curia Romana e allo Stato della Città del Vaticano”. Si tratta – ha aggiunto – di un lavoro che “si colloca nel solco della perseverante fedeltà al Papa, che ebbe un momento qualificante in quel 6 maggio del 1527, quando i vostri predecessori sacrificarono la loro vita durante il sacco di Roma”. Il pontefice ha invitato a “vivere con coerenza la fede cattolica; perseverare nell’amicizia con Gesù e nell’amore verso la Chiesa; essere gioiosi e diligenti nei grandi come nei piccoli e umili compiti quotidiani; coraggio e pazienza, generosità e solidarietà con tutti”.