Roma – Con i quasi diecimila arrivi nell’ultima settimana, il conto degli sbarchi nel 2017 ha superato quota 60mila, il 29% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando erano stati 46mila. Secondo i dati aggiornati, diffusi dal Viminale, i nigeriani sono in testa tra le nazionalità delle persone sbarcate (8.120), seguiti da bengalesi (7.567) e guineani (6.144). In cinque mesi, i minori non accompagnati giunti in Italia via mare sono 6.242, ma il dato non conteggia ancora i numerosi arrivati degli ultimi giorni. La Lombardia rimane sempre la regione con il maggior numero di migranti ospitati (il 13% del totale), seguita da Campania e Lazio (9%). E proprio la distruzione dei migranti sul territorio è stato uno dei temi affrontati ieri nel corso di un vertice al Viminale tra il ministro Marco Minniti e il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, accompagnato dal delegato per le politiche migratorie, Matteo Biffoni. «Un incontro molto positivo» lo ha definito Decaro. «A distanza di soli cinque mesi dal concreto avvio del piano di ripartizione nazionale dei richiedenti asilo e rifugiati – spiega il presidente dell’Anci – abbiamo raggiunto un buon risultato: le graduatorie pubblicate dimostrano che i Comuni stanno rispondendo con un graduale incremento dei posti Sprar. Naturalmente per noi amministratori è fondamentale che la clausola di salvaguardia sia davvero rispettata: i Comuni che presentano progetti per l’accoglienza devono vedersi garantito un numero di migranti proporzionato alla popolazione residente. È l’accoglienza diffusa l’unico sistema che garantisce l’integrazione e tutela i cittadini. Va garantito il diritto di chi viene accolto ma nel rispetto del diritto di chi accoglie».