Genova – Papa Francesco, durante il suo viaggio a Genova, ha voluto pranzare, fra gli altri con un folto gruppo di giovani profughi accolti nelle parrocchie e in piccoli appartamenti della diocesi genovese che, in particolare con l’ufficio diocesano Migrantes sta portando avanti già da una decina d’anni lavoro per la loro integrazione. Non ultimo, il “Progetto Sociale Coronata” che prevede, grazie al comodato d’uso gratuito concesso dal Comune, una riqualificazione in chiave sociale dell’ex ospedale San Raffaele di Coronata: tra il parco e le diverse ali della struttura nasceranno – oltre agli spazi che già ospitano circa 80 migranti – anche un ambulatorio di assistenza sanitaria, un auditorium, un blocco mensa, centri ricreativi di ospitalità per persone fragili.
Durante la visita, parlando ai giovani, ha evidenziato che “bisogna avere il coraggio di chiederci se alcune cose sono normali. È normale che il Mediterraneo diventi un cimitero? È normale che tanti Paesi chiudano le porte a questa gente che fugge dalla fame, dalla guerra, dallo sfruttamento? Se non è normale, dobbiamo adoperarci perché non succeda, ci vuole coraggio”.