Rom e Sinti: concluso in Spagna l’incontro europeo del Ccit

Roma – Si è concluso domenica, 23 aprile, a Guadarrama, in Spagna, l’annuale incontro del Comité Catholique International pour les Tsiganes (Ccit) che ha visto la partecipazione  di un centinaio di operatori per la pastorale dei Rom e Sinti, religiosi, laici provenienti da diversi paesi europei che si sono confrontati sul tema “La musica nella vita, tra festa e legame sociale”. In un messaggio il card. Peter K. A. Turkson, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, prendendo spunto dal tema dell’incontro, ha evidenziato come la musica “permea” l’esistenza del popolo gitano e “plasma la loro identità. Attraverso la musica le varie etnie gitane raccontano momenti importanti della loro vita, narrano la bellezza della natura e, soprattutto, svelano il desiderio di amare e di essere amati”. La musica gitana – ha aggiunto –  porta in sé “valori fondamentali dell’essere gitano: l’amore per la famiglia, per gli anziani, la difesa della vita”: “Se a volte le popolazioni rom sono emarginate e rigettate dalla società, al contrario la loro arte di far festa è molto apprezzata; anche se molti di loro vivono il dramma di accoglienza negata e di rigetto, la loro musica e la loro arte sono dei fattori che diminuiscono tensioni sociali”. Il porporato ha quindi invitato gli operatori pastorali a “scoprire modi affinché la musica gitana trovi spazio nella liturgia e sia un’espressione sincera del vero incontro tra l’uomo e il suo Creatore.  Cari amici, voi che accompagnate le varie etnie gitane nel loro percorso verso la partecipazione legittima e doverosa nei diritti e nei doveri della società e della Chiesa, siate – ha concluso –  come una madre con cuore aperto, siate una Chiesa ‘in uscita’ che giunge le periferie umane”. Durante l’incontro – al quale ha partecipato anche il vescovo Paolo Lojudice della Commissione CEI per le Migrazioni – una relazione affidata, dopo l’introduzione del presidente, p. Claude Dumas, alla teologa Cristina Simonelli, presidente del Coordinamento Teologhe Italiane sul tema “Il canto di tutti: la colonna sonora della vita” e alcuni momenti di dibattito e riflessione sulla situazione della pastorale per i rom in Europa. Il Ccit nasce da incontri informali organizzati a Parigi, in Francia, agli inizi degli anni Settanta, dal sacerdote francese Yoschka Barthélemy e dai coniugi belgi Elisa e Léon Tambour, per rispondere all’esigenza di una riflessione a livello internazionale sulle comunità tzigane e sulla loro condizione umana e spirituale. Sin dalla sua costituzione, il Comitato lavora in collaborazione con gli uffici nazionali di pastorale per i rom e sinti e con il dicastero vaticano. (Raffaele Iaria)