Commissione UE: “salvare vite umane”

Bruxelles –  Numerose le proposte avanzate dalla Commissione sul versante migrazioni in vista del Consiglio europeo del 3 febbraio. Per comprendere la portata delle azioni individuate occorre fare riferimento all’Agenda europea sulla migrazione e sui lavori iniziati nell’ambito del quadro di partenariato che “mira a rafforzare la cooperazione con i Paesi partner” dell’Africa. Si tratta di un pacchetto di interventi operativi sul campo, di finanziamenti, di azioni di taglio politico e diplomatico. La prima proposta intende sostanzialmente ridurre il numero di traversate del Mediterraneo “e salvare vite rafforzando il sostegno esistente alla guardia costiera e alla marina libiche, anche attraverso l’operazione Sophia dell’Eunavfor, nonché l’ampliamento delle attività di formazione grazie a un finanziamento supplementare immediato di 1 milione di euro al programma Seahorse e una sovvenzione di 2,2 milioni di euro nell’ambito del programma di sviluppo e protezione regionale nell’Africa settentrionale e l’istituzione di un centro di coordinamento del salvataggio marittimo”. Ovviamente il primo partner è la Libia, ma la strategia avanzata dalla Commissione (e non è certo la prima in questi anni, purtroppo spesso senza seguito a causa della mancata assunzione di responsabilità da parte degli Stati membri Ue) guarda anche agli altri Paesi africani e non perde di vista il Medio Oriente. Secondo elemento è “intensificare la lotta contro gli scafisti e i trafficanti, garantendo che la rete Seahorse Mediterraneo sia operativa entro la primavera del 2017, per rafforzare le autorità costiere dei Paesi del Nord Africa e consentire una migliore cooperazione operativa fra loro”. Terzo aspetto: “proteggere i migranti, incrementare il reinsediamento e promuovere il ritorno volontario assistito mediante il sostegno all’Unhcr nel suo lavoro con le autorità libiche per affrontare la situazione di quanti necessitino protezione internazionale e per migliorare la situazione dei migranti in Libia”. Quarte punto: “gestire i flussi migratori attraverso le frontiere meridionali della Libia, con il dispiegamento dell’intera gamma di missioni e progetti dell’Ue a sostegno delle autorità libiche nella gestione delle frontiere e nella protezione dei migranti, promuovere il dialogo fra la Libia e i Paesi limitrofi e sfruttando lo slancio offerto dai risultati con il Niger nell’ambito del quadro di partenariato”. Quindi, quinto aspetto, aumentare il finanziamento del Fondo fiduciario dell’Ue per l’Africa “mobilizzando 200 milioni di euro per progetti nel 2017 intesi a sostenere azioni quali la formazione e l’equipaggiamento della guardia costiera libica, migliorare le condizioni per i migranti e intensificare i ritorni volontari assistiti”.