Roma – “Il volto della Chiesa oggi è quello dei poveri e gli emarginati. Un volto che guarda alle periferie”. A dirlo questa mattina il direttore Migrante di Piemonte e valle d’Aosta, Sergio Durando intervenuto all’incontro sul tema “Migrantes il volto di una chiesa che si rinnova” promosso dall’USMI (Unione Superiore Maggiori d’Italia) a Roma con l’obiettivo di creare una rete di religiose in tutt’Italia che lavora accanto e per i migranti.
Durando ha tracciato, attraverso anche alcuni testi del Magistero della Chiesa sulle migrazione, il volto di chi lavora a fianco dei migranti nelle nostre diocesi e parrocchie portando anche l’esperienza della Migrantes id Torino. E il volto di chi sta accanto ai migranti è il volto di chi – ha spiegato – cerca l’incontro e il dialogo con chi vive accanto a noi come i migranti”. Durante l’incontro molte le religiose intervenute e che hanno portato la loro esperienza in diocesi, parrocchie, comunità religiose.
Sr. Florence de la Villeon, dell’Ufficio Migranti dell’UISG (Unione Internazionale delle Superiori Generali) ha parlato del “Progetto Migranti” promosso dall’UISG. “Il primo passo – ha detto – è stato la creazione di una comunità intergregazionale e internazionale in Sicilia, nel dicembre del 2015, composta da 10 suore inizialmente riunite in due sedi, Agrigento e Ramacca”. Vi è ora – ha aggiunto – una terza comunità nella diocesi di Caltanissetta: “le suore lavorano direttamente con i migranti per le strade e nei centri di accoglienza”.
“Al fine di ampliare l’obiettivo iniziale del progetto e di vivere la solidarietà con i migranti, l’UISG vuole creare – ha detto ancora la religiosa – un servizio di mutuo aiuto e solidarietà tra le religiose impegnate con i migranti”. Questo progetto sarà realizzato con le comunità religiose che già operano sul campo, con le diocesi locali, le agenzie ecclesiali e le Ong che cercano di rispondere alla situazione dei migranti. La rete internazionale – ha concluso Sr. Florence – ha l’obiettivo di offrire sostegno reciproco alle religiose, a livello internazionale e sarà anche “una rete di incoraggiamento e di sostegno per le congregazioni religiose che lavorano con i migranti”. (R.I.)