Dolore e speranza incisi nei legni dei naufragi

Forlì – Per gli sbarchi e le tragedie degli immigrati e per la generosità della popolazione, la piccola isola di Lampedusa è diventata il simbolo dell’accoglienza d’intere popolazioni che fuggono da fame e guerre. “Diario di Vite dal Mare di Sicilia” è il titolo di una mostra dell’artista di Forlì Massimo Sansavini sugli immigrati che approdano a Lampedusa al termine dei viaggi della speranza. Si trova a Bologna, nella sede della Regione fino al 18 Aprile (9-17 da lunedì a giovedì e 9-14 venerdì), e a Forlì fino al 2 maggio (9-13 da martedì a giovedì e 9-13 e 15-19 nei weekend). Entrambe le esposizioni, a ingresso libero, sono accompagnate da foto, video e pannelli “per aiutare il visitatore a comprendere meglio il complesso mondo delle migrazioni”.

Sono opere realizzate con il legno degli scafi delle barche dei migranti. Sansavini è l’unico artista ad aver ottenuto l’autorizzazione dal Tribunale di Agrigento per entrare nel girone del cimitero delle barche di Lampedusa, nell’ex-base americana Lorian: qui accanto a scafi abbandonati sono rimasti molti oggetti personali che hanno accompagnato i viaggi della speranza. Il legno prelevato dalle imbarcazioni abbandonate è stato trasformato dall’artista in sculture che raccontano i singoli naufragi. A ricordarceli il titolo dell’opera e la data in cui è avvenuto il naufragio. “Il progetto – spiega l’autore – nasce per raccontare le migrazioni, per far riflettere le scuole sul tema, per tessere relazioni con i migranti di seconda generazione e per essere un progetto espositivo itinerante”. Fino ad arrivare a Bruxelles.

(Q. Cappelli – Avvenire)