Mons. Perego su “Famiglia Cristiana”: non rassegniamoci a guerre, odio per i migranti e crisi economica

27 Febbraio 2025 – “L’immagine dei latinoamericani incatenati in fila per essere riportati in patria sembra rimandare indietro nel tempo, a periodi bui e tristi della storia, ai campi di prigionia, ai lager: invece sono di oggi, di pochi giorni fa. Ma la cosa più grave è che sono immagini che continuano e si accompagnano ad altre di guerra in 57 Paesi del mondo”. Inizia così il pezzo a pagina 3 del numero di Famiglia Cristiana appena pubblicato, firmato da S.E. mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della CEMi e della Fondazione Migrantes.

Mons. Perego si sofferma su una serie di “immagini e fatti che spingono la corsa alle armi, la difesa personale, la paura, la chiusura“. Uno scenario globale cupo, che noi tutti ci troviamo a vivere anche “nell’incertezza istituzionale: di una “Casa comune”, l’Europa, sempre più debole e divisa, tra scontri istituzionali continui e una scarsa partecipazione alla vita sociale e politica”.

A questo scenario, il presidente della Fondazione Migrantes, oppone “la grazia di un Giubileo, guidato dalla speranza, che ci aiuta a leggere i segni dei tempi come segni di speranza“, i fili d’erba nelle crepe, come titola il Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia nel 2024 di Caritas italiana. Tra questi, certamente anche i migranti, visti come una “benedizione”, “un tassello per costruire il futuro delle nostre città, dove si muore più che nascere”. Mons. Perego invita a mettere in circolo la speranza, “una virtù che non delude, che vince la rassegnazione, perché aiuta a camminare insieme”. Oggi, non domani.

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