28 Ottobre 2024 – I lavori della Seconda Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (2-27 ottobre 2024) “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione” hanno affrontato anche il tema delle migrazioni e della mobilità umana da più punti di vista.
“I nostri tempi sono caratterizzati anche dall’aumento della mobilità umana – recita ad esempio il numero 112 del Documento finale – motivato da varie ragioni. Rifugiati e migranti spesso formano comunità dinamiche, anche nelle loro pratiche religiose, rendendo multiculturale il luogo in cui si stabiliscono. Alcuni tra loro mantengono stretti legami con i Paesi d’origine, soprattutto grazie ai media digitali, e sperimentano una difficoltà a tessere legami nel nuovo Paese; altri rimangono senza radici”.
“Anche gli abitanti dei luoghi d’immigrazione – continua il testo – sono messi in discussione dall’accoglienza di chi arriva. Tutti sperimentano l’impatto provocato dall’incontro con la diversità di provenienza geografica, culturale e linguistica e sono chiamati a costruire comunità interculturali. Non va trascurato l’impatto dei fenomeni migratori sulla vita delle Chiese“.
Di fronte a un fenomeno globale, non emergenziale, i padri e la madri sinodali hanno sottolineato (n. 54) che “letale è la convinzione che tutto il creato, perfino le persone, possa essere sfruttato a piacimento per ricavarne profitto. Ne sono conseguenza le molte e diverse barriere che dividono le persone, anche nelle comunità cristiane, e limitano le possibilità di alcuni rispetto a quelle di cui godono altri: le disuguaglianze tra uomini e donne, il razzismo, la divisione in caste, la discriminazione delle persone con disabilità, la violazione dei diritti delle minoranze di ogni genere, la mancata disponibilità ad accogliere i migranti“.