10 Aprile 2024 – Venezia – In occasione di “Incroci di civiltà”, dopodomani alle 15, all’Auditorium Santa Margherita di Venezia, lo scrittore nigeriano Emmanuel Iduma converserà con Lucio De Capitani e, in collegamento da New York, con la scrittrice etiope Maaza Mengiste. Iduma, oltre a essere uno scrittore, è un esperto d’arte – per quanto questa definizione gli stia stretta –, autore di A Stranger’s Pose e de Lo sguardo di uno sconosciuto, libro di memorie di viaggio, in cui racconta l’Africa settentrionale, da Dakar a Douala, Bamako, Benin, Khartoum, fino a Casablanca.
In occasione del festival presenterà La forma della luce. Riflessioni sulla fotografia. Una narrazione fotografica tra Lagos e un’inedita visione di Venezia, pubblicata dalla casa editrice veneziana wetlands che con questo testo lancia la nuova collana “afterwords”, dedicata agli scrittori emergenti del Global South.
In questo libro Iduma offre uno sguardo inedito sul mondo occidentale, partendo da semplici ma importanti domande: cosa vede un intellettuale nigeriano dell’ultima generazione quando arriva a Venezia? Quali cose lo impressionano, e quali lo lasciano indifferente? Quali sono i suoi pensieri nell’incontro con le persone e la cultura occidentale? Lo sguardo di Iduma è attento, la prosa è chiara e il racconto trasporta il lettore verso un mondo di ricordi e relazioni che corre lungo il filo di immagini di Lagos e Venezia, senza meta d’arrivo, senza «lista pronta di persone da intervistare e nemmeno di domande da fare», ma con un suo percorso. Il libro è infatti corredato da fotografie dell’autore e altri fotografi africani contemporanei e ha la prefazione di Maaza Mengiste, curatrice di questo progetto editoriale, che ha come obiettivo quello di muoversi tra residenze creative e nuove prospettive saggistiche che si intreccino con l’immaginario di Venezia, celebrandone la bellezza e la complessità attraverso gli occhi di alcuni dei più talentuosi autori africani e della diaspora.
Scrivendo di afterwords nella prefazione de La forma della luce, Mengiste spiega: «Verso la fine del 2022, io e Luca Cosentino abbiamo cominciato a immaginare cosa sarebbe potuto accadere se avessimo invitato alcuni dei più interessanti scrittori africani e della diaspora a trascorrere un periodo di residenza a Venezia e a registrare le loro impressioni su questa città surreale e illusoria. Come ne uscirebbe Venezia? In quale modo questi scrittori potrebbero aiutare tutti noi a riscoprire questo luogo meraviglioso e, contestualmente, a rivelare qualcosa dei loro mondi? Ed è stato così che, all’interno della casa editrice veneziana wetlands, è nata questa collana».
Cuore di “afterwords” saranno proprio le residenze letterarie che gli scrittori condurranno a Venezia, creando spazi di esplorazione e confluenza con il territorio. L’obiettivo è quello di innescare uno scambio culturale internazionale tra Venezia e il mondo letterario, non solo per creare nuova letteratura ma per stimolare nuove prospettive non occidentali su questioni sociali e ambientali che caratterizzano la società contemporanea (Eugenio Giannetta)