22 Marzo 2024 – Milano – Il gol più bello contro il razzismo lo segnano ogni domenica i dilettanti della Rinascita Refugees, squadra di intrepidi e combattivi migranti che gioca nel girone B del campionato di Promozione pugliese. Vi fanno parte tanti giovani africani rifugiati e richiedenti asilo politico di diverse nazionalità che, dopo gli innumerevoli viaggi della speranza sui barconi di fortuna in cerca di un futuro migliore, sono approdati in Puglia dove gli operatori e i volontari della Cooperativa Rinascita di Copertino sin dal 1999 hanno avviato e realizzato 11 progetti di accoglienza, compresi quelli destinati ai minori stranieri non accompagnati, ospitati nel Centro di Carmiano.
Una formazione tenace, il cui motto assume di questi tempi un forte valore sociale e morale: «diamo un calcio al razzismo». Il rettangolo verde diventa così l’avamposto dell’integrazione e dell’inclusione, perché quel pallone che rotola senza barriere è il simbolo della solidarietà, anche al cospetto di avversari molto determinati in un contesto agonistico pur sempre sentito.
Il team granata, attualmente al quinto posto, è partito dalla Terza categoria dopo aver vinto per due volte consecutive il titolo di campione d’Italia “Aics”.
Dai tornei amatoriali è nata una compagine che potesse essere protagonista anche nei campionati federali della Lega Nazionale Dilettanti. «Molti di questi nostri fratelli che arrivano da ogni parte dell’Africa dimostrano di essere atleti veri, dotati anche sul piano tecnico – sottolinea Vincenzo Nobile, direttore sportivo della società nonché impiegato amministrativo della cooperativa -. Nel 1999 è maturata l’idea di dar vita a questa nuova avventura calcistica. L’obiettivo primario è sempre stato quello di lottare contro ogni forma di razzismo e di discriminazione, partendo proprio dai campi di periferia. Il nostro collettivo è formato da nigeriani, maliani, gambiani, ivoriani, senegalesi e guineani. In questa stagione abbiamo inserito due nostri conterranei, il portiere Gianmarco Strafella e il 18enne difensore Simone Quarta. Lo spirito di condivisione e la cultura di prossimità sono un bene imprescindibile per la convivenza tra i popoli, che va oltre il calcio». Quand’era ragazzino, in seno alla Rinascita Refugees mosse i primi passi anche il guineiano Moustapha Cissè che nel marzo 2022 esordì in Serie A con la maglia dell’Atalanta segnando il gol-vittoria contro il Bologna.
Tanti i virgulti che ci mettono passione, carattere, qualità tecniche ma soprattutto voglia di riscatto.
Alcuni di loro si sono inseriti nel mondo del lavoro, altri svolgono il prezioso ruolo di mediatore culturale. I migranti vivono in unità abitative ben strutturate per oltre 400 posti letto distribuiti tra le province di Brindisi, Taranto e Lecce.
La rosa di 25 calciatori del club presieduto da Antonio Palma con cui collaborano altri volenterosi dirigenti, è allenato dall’esperto senegalese Niang Baye Hassane che sa tenere bene insieme il gruppo. Le gare in casa si disputano al “Comunale” di Leverano.
I granata, che hanno un “sacro” rispetto per gli avversari, non battono ciglio se a volte arriva dagli spalti qualche sfottò. «Nelle partite ci può stare – dice il centrocampista senegalese Baba Gueye -. L’importante è non offendere la dignità e la razza sia dei calciatori che delle persone, anche fuori dal terreno di gioco. Siamo stati ricevuti da papa Francesco un mese fa, che ci ha incoraggiato a proseguire in questo nostro cammino. È chiaro che ci teniamo a vincere. Siamo a un passo dalla conquista della Coppa Italia di Promozione. Ma, la vera felicità è far emergere la nostra idea di calcio che unisce, dove siamo tutti uguali senza distinzione per il colore della pelle». (Nicola Lavacca – Avvenire)