26 Ottobre 2022 – Roma – Nel 2021 sono quasi 31 mila i nuovi permessi per motivi connessi alla protezione internazionale. La maggior parte dei nuovi documenti è stata concessa a cittadini del Pakistan (6.090), seguiti a distanza dai cittadini del Bangladesh (quasi 5.000) e della Nigeria (3.057). I flussi in ingresso sono in netta ripresa (+129%) rispetto all’anno precedente, periodo che ha scontato fortemente gli effetti della pandemia. Lo certifica il Report Istat sui Cittadini non comunitari in Italia. Durante il 2021 è tornata a crescere la rilevanza di flussi di persone in cerca di protezione provenienti dall’Africa (Egitto, Mali e Costa D’Avorio), mentre – evidenzia l’Istat – hanno perso importanza relativa gli ingressi dai paesi dell’America Latina (in particolare Venezuela e Colombia) che avevano avuto un ruolo primario nel 2020. Proseguono gli arrivi dal subcontinente indiano e sale l’Afghanistan nella classifica dei primi dieci paesi per numero di ingressi motivati da una richiesta di protezione.
Con la ripresa dei flussi dall’Africa torna ad aumentare anche la quota di uomini sul totale dei nuovi ingressi per asilo: dal 76,2% del 2020 all’80,2% del 2021. Tra le prime dieci collettività per questa motivazione solo la Georgia vede una netta prevalenza femminile, pari all’82,3%. Le donne rappresentano circa il 40% dei richiedenti asilo dalla Nigeria e il 31,3% dalla Costa d’Avorio. La prevalenza maschile è però netta: per tre collettività tra le prime dieci si aggira intorno al 99% e per il
Mali è superiore al 97%.
Anche la quota di minori che arrivano per asilo è sensibilmente aumentata rispetto al passato: da poco più del 3% dei flussi del 2016 al 9,5% del 2021, anche se in lieve flessione rispetto al 2020. Per alcune collettività la presenza di minori è particolarmente rilevante e supera il 23% sul totale dei flussi
in ingresso per i cittadini di Nigeria, El Salvador e Afghanistan.