Vangelo Migrante: XVI Domenica del Tempo Ordinario | Vangelo (Lc 10,38-42)

15 Luglio 2022 – La storia del Vangelo di questa domenica la conosciamo bene: è quella di Marta e Maria.

Gesù e i suoi discepoli sono in viaggio e Marta lo ospitò. Marta ha una sorella di nome Maria ma lei è la primogenita, la generosa ma anche la pratica, l’operativa e, se vogliamo, la servizievole. Lei ospita Gesù, e sua sorella non si mette a collaborare con lei.

Dal dialogo che segue con Gesù, comprendiamo che Marta ha un problema: è arrabbiata e, per questo, rimprovera il Signore perché nelle cose che sta dicendo non si interessa di quella ingiustizia domestica. E interviene sulla Sua predica borbottando: “dille che mi aiuti!” Ha ospitato il Signore ma resta nel suo mondo: il Signore deve fare (e dire) quello che dice lei.

Gesù le dà una risposta pungente e profonda allo stesso tempo: ci sono altre cose che contano; quelle a cui lei dà importanza, sono ‘a termine’ e, per questo, secondarie. Prima o poi le saranno tolte.

Come Marta, anche per noi un Signore che non risponde ai nostri schemi, compreso il nostro senso di giustizia, … sta sbagliando. In chi non vede altro, questo fa rabbia. Tanta. Ma questo non è lo schema del Vangelo. Non è l’assoluto per la vita eterna. Con Gesù i conti non tornano mai. Gesù non è venuto a portare giustizia (un tanto ciascuno) ma è venuto a portare la parte migliore di ogni cosa, a tutti.

Le aspettative di Marta sono deluse. Ma ciò che è più grave è che con il suo gesto non accoglie il Signore. Lo alloggia. Accogliere è anche ascoltare; e lei, invece, continua a parlare …

È un rischio: si può dare spazio al Signore, essere operativi per Lui ma non lasciarlo parlare. Quando il Signore arriva può chiedere anche qualcosa di diverso da quello che noi pensiamo; qualcosa che potremmo non ritenere importante. Il Signore può visitarci anche come accade con alcune ‘prove’: quante volte ci accorgiamo che potevano essere un’opportunità per cambiare il nostro cuore e, invece, essendoci concentrati sulle soluzioni, non abbiamo permesso che ci parlassero e ci cambiassero.

È un Vangelo che mette in crisi uno stile efficentista ed efficace, anche nell’accoglienza. Un’ospitalità solo organizzativa che non prevede l’ascolto … oltre a non esser accogliente rischia anche di essere dannosa.

Il problema quel giorno non era preparare il pranzo o fare bella figura ma era accogliere e ascoltare Gesù.  Forse Marta se n’è accorta solo dopo che Gesù se n’è andato!

Ma per fortuna Gesù tornerà. Perché torna sempre. (p. Gaetano Saracino)

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