Una porta sempre aperta

11 Luglio 2022 – Reggio Calabria – Quando vent’anni fa, il 7 luglio 2002, a Reggio Calabria, moriva il sacerdote Domenico Farias, per sua volontà, la casa che gli apparteneva passava alla diocesi, destinandola alla pastorale degli immigrati. Nel corso degli anni, quella casa è stata la dimora delle Suore Missionarie Scalabriniane, che hanno assistito i migranti del Centro Ascolto “Scalabrini”. Poi, a partire da luglio 2019, l’Arcivescovo Morosini l’ha affidata alla parrocchia Santi Filippo e Giacomo in Sant’Agostino, che dal 2009 è servita dai Missionari Scalabriniani. Il parroco la gestisce insieme ad alcune cooperative, che la utilizzano per la realizzazione del progetto “Libero di essere me stesso. Con il Beato G.B. Scalabrini per la promozione umana integrale”. Si tratta di un progetto finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana, con il sostegno della Fondazione “Migrantes”.  È così che, fino ad oggi, “Casa Farias” ha potuto ospitare 13 ragazzi, di età compresa tra 20 e 37 anni, provenienti da Egitto, Senegal, Guinea, Moldavia, Gambia, Nigeria e Camerun. A parte qualche emergenza, che ha richiesto l’accoglienza immediata di migranti vulnerabili, in genere i giovani sono entrati in “Casa Farias” dopo aver accettato di impegnarsi a investire su se stessi, con disponibilità a rispettare le regole di convivenza e di gestione in autonomia della casa. Hanno sottoscritto un “Patto di accoglienza”. Poi sono passati attraverso un periodo di prova di 15 giorni. Terminate le due settimane, se gli esiti sono stati positivi, i migranti hanno potuto restare in “Casa Farias” per un tempo medio di 6 mesi, durante i quali sono stati aiutati a gestire le necessità primarie come la regolarizzazione, l’espletamento di pratiche varie e l’orientamento. In tal modo sono stati accompagnati in un percorso ad autonomia crescente fino ad entrare nel mercato del lavoro.

Una delle tante vicende dei ragazzi immigrati, che sono passati in “Casa Farias”, è quella di Adrien (nome fittizio), nato in Senegal nel 1998 e arrivato in Italia nel 2017. Portava con sé due sogni: acquisire la patente di guida e diventare un autotrasportatore; completare la formazione nel settore della sartoria, che aveva iniziato nel suo Paese.

Ma non aveva risorse economiche.

Però, arrivato a Reggio Calabria, per una serie di coincidenze aveva subito trovato lavoro in casa di una persona anziana. Fin dall’inizio si era fatto apprezzare per lo spirito di dedizione, la sensibilità e la carica di umanità. Poi, però, le condizioni fisiche dell’anziano che assisteva si erano aggravate: al peggioramento della malattia di Alzheimer era subentrato anche il contagio del coronavirus, con tutta una serie di complicazioni.

E Adrien si era trovato senza lavoro e senza alloggio.

I familiari dell’anziano, che nel frattempo era stato inserito in una struttura ospedaliera, avevano sentito parlare di possibilità di aiuto e di accoglienza nella parrocchia di Sant’Agostino. Per questo avevano contattato il parroco, perorando la causa del giovane. Tenuto conto del desiderio di Adrien di impegnarsi sul serio e di scommettere su se stesso, era stato accolto in “Casa Farias”, il 17 agosto 2021.

Passato qualche giorno, Adrien aveva già trovato impiego in un ristorante della città.

Grazie alla sua determinazione, confermata dalla sua capacità di integrarsi e di intessere positive relazioni con i coinquilini di “Casa Farias”, in poco tempo Adrien aveva potuto incrementare il grado di autonomia personale, un’ampia dinamica di socialità e, soprattutto, un ottimo livello di professionalità nell’ambiente di lavoro.

In effetti, il giovane aveva poi ottenuto la patente di guida ed era stato orientato nelle opportunità offerte dal territorio della città metropolitana.

Il 6 febbraio 2022, Adrien aveva trovato un appartamento in affitto, a Reggio Calabria, ed era pronto a lasciare “Casa Farias”, con un contratto stagionale con il ristorante che, di lì a poco, l’avrebbe trasformato in contratto a tempo indeterminato.

Ecco una storia di successo, alla quale potremmo aggiungerne tante altre, nel fenomeno pur vasto e complesso dell’immigrazione in Calabria! (p. Gabriele Bentoglio – Direttore Migrantes Reggio Calabria-Bova)

 

 

 

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