27 Maggio 2022 – Siena – Dopo una pausa forzata di due anni a causa della pandemia, torna la “Festa della Pace dei Popoli” nella Diocesi di Siena- Colle di Val D’Elsa-Montalcino. Appuntamento il 4 e 5 giugno ai giardini della Lizza a Siena.
L’evento è promosso dall’Ufficio Migranets, Missionario e Ecumenismo e Dialogo Interreligioso. Sarà allestito un vero e proprio villaggio multietnico con gli stand tra gli altri del Bangladesh, dell’Ucraina, del Senegal, dell’Albania, dall’Afghanistan, dal Pakistan, del Perù, etc… L’apertura dell’iniziativa è prevista per sabato 4 giugno alle ore 16 con il focus su “Migrazioni oggi, aspetti sociologici-economici-politici”. Alle ore 17,30 le associazioni del terzo settore si presentano tra cui: Acli, Asgi, Caf, Caritas, Volontariato Vincenziano, Kirikuci, Arci, Misericordia, Refugees Welcome, coop Pangea, coop S. Caterina, Serpe Regolo, Migranti, S. Francesco, Corte dei Miracoli, Penny Wirton. Seguirà un’apericena etnica e lo spettacolo del gruppo “Guwayassa”.
Domenica 5 giugno 2022 alle ore 16 si terrà un momento di preghiera interreligiosa per la pace a cui prenderanno parte l’arcivescovo, il card. Paolo Lojudice, l’imam Izzedin Elzir e altri rappresentanti religiosi presenti sul territorio senese.
Alle ore 17, 30 il momento di confronto e dibattito con diversi interventi di scrittori e persone impegnate nell’ambito delle migrazioni.
“Il titolo della Festa – spiega Don Doriano Giorgio Carraro, direttore Migranes della diocesi – è un programma e motivo di riflessione, visti i contesti di guerra da cui siamo insidiati anche da vicino. Come Chiesa di Siena vogliamo promuovere, a partire dal nostro territorio, la fraternità universale, la convivenza sinfonica delle diversità etniche, culturali, religiose, la riconciliazione e la pace”. “Perché questo accada – aggiunge Don Carraro – c’è bisogno dell’ incontro con l’altro da noi. Questo altro da noi si chiama anche migrante, profugo”.
“Come Ufficio Migrantes, per preparare la festa della Pace dei Popoli – sottolinea don Carraro – abbiamo voluto privilegiare quest’anno, in uno spirito ‘sinodale’ che ci fa ricercare e accogliere le risorse di bene al di fuori della Chiesa stessa, la collaborazione con la Corte dei Miracoli, luogo di incontro di tanti migranti”. “Vogliamo incontrare – continua Renato Rossi, responsabile dell’ufficio ecumenismo e dialogo interreligioso – l’altro e altri da noi e lo facciamo in collaborazione con le Istituzioni civili e tutte le realtà associative ed anche con le altre confessioni religiose che si prodigano a “servire con il grembiule” migliaia di fratelli che bussano alle nostre porte, provenienti da situazioni di guerra, di ingiustizia, di persecuzione”.